AFRAGOLA – “La maggior parte dei siti ove devono essere realizzate le opere necessitano di bonifica perché contaminati da metalli pesanti. Si sono rese necessarie varianti tecniche che Italferr ed RFI, pur avendole condivise, non hanno inteso approvare”.

A dirlo è Ruggero Carcano, consulente tecnico di parte dell’ATI Dec s.p.a. di Bari nel contenzioso contro Italferr s.p.a. e RFI, società delle Ferrovie dello Stato. Carcano interviene così sulla questione sollevata dal segretario generale del sindacato lavoratori edili Feneal Uil Napoli, Andrea Lanzetta, a proposito di 100 lavoratori del cantiere Tav di Afragola (Napoli) finiti in cassa integrazione.

“L’ATI Dec Spa – dice Carcano – ha ritenuto non vi fossero le condizioni per proseguire nell’appalto della stazione ferroviaria dell’alta velocità di Afragola a causa della mancanza di cooperazione da parte del committente per la risoluzione di questioni tecniche e autorizzative indispensabili per l’esecuzione delle opere. La maggior parte dei siti – prosegue – necessitano di bonifica, peraltro si sono rese necessarie varianti tecniche che Italferr ed RFI, pur avendole condivise, non hanno inteso approvare. Per questo l’ATI Dec, azienda mandataria, ha chiesto da tempo la risoluzione del contratto in danno di Italferr ed RFI. Il contenzioso relativo alla stazione di Afragola – conclude l’ingegner Carcano – non è confluito nelle attività della Nuova Dec srl, la società che porterà avanti una serie di lavori appaltati al gruppo, ma è rimasto in capo alla Dec s.p.a. in concordato”.

 

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