POMIGLIANO D’ARCO – Il Tribunale di Roma ha respinto il ricorso della Fiom contro la Fiat per discriminazione nei confronti dei 19 lavoratori di Pomigliano, collocati in cassa integrazione in base ad un accordo sottoscritto a febbraio dall’azienda con gli altri sindacati.
La Fiom ricorrerà in appello contro la sentenza del Tribunale di Roma, che ha respinto il ricorso per reiterata discriminazione nei confronti dei 19 iscritti al sindacato, assunti in Fabbrica Italia Pomigliano lo scorso novembre. Lo ha comunicato Francesco Percuoco, responsabile provinciale del settore auto per la Fiom di Napoli, dopo aver parlato della sentenza con i 19 lavoratori. Le tute blu di Landini, erano stati ricollocate in cassa integrazione il primo marzo, per il trasferimento di ramo d’azienda della newco in Fiat group automobiles, perché non avevano effettuato sei mesi di lavoro così come previsto dall’accordo siglato a febbraio tra Fiat e sindacati, e quindi non rientravano nell’area A di lavoro, riservata ai lavoratori provenienti dalla Fip. “Gli elementi di reiterata discriminazione sono evidenti – ha proseguito Percuoco – perché sono stati gli unici a tornare in Cig. Siamo rispettosi della magistratura, ma presenteremo ricorso, e prendiamo atto che grazie ad un accordo sindacale l’azienda ha potuto rimescolare le carte. Un accordo, tra l’altro, siglato dagli stessi sindacati che si sono costituiti contro la Fiom per difendere quell’accordo”. Sconcerto, invece, é stato espresso dalle 19 tute blu ricorrenti, la maggior parte dei quali sottolinea di voler attendere di leggere le motivazioni della sentenza. “Rispettiamo la magistratura – ha sottolineato Ciro D’Alessio, uno dei lavoratori – ma prendiamo atto che siamo gli unici ad essere rimasti fuori dall’area A e ricollocati in Cig. Per noi la discriminazione c’é stata, e la notizia della sentenza si commenta da sola: siamo fuori perché c’é stato un accordo tra Fiat e gli altri sindacati”.