”Un Governo nei momenti di crisi dovrebbe stare dalla parte dei più deboli, non dei poteri forti. Invece questo Governo sta solo eseguendo alla lettera ciò che gli è stato chiesto dalla Bce nel 2011”. Lo ha affermato il segretario della Fiom, Maurizio Landini a Pomigliano d’Arco per presentare la cassa di solidarietà lanciata dalla Fiom, ricordando la lettera inviata dalla Bce al Governo italiano nell’agosto del 2011. ”All’Italia era stato chiesto di privatizzare tutti i servizi pubblici – ha aggiunto – di cancellare lo statuto dei lavoratori, di effettuare altri provvedimenti, ed il Governo sta eseguendo tutto. Quindi ci chiediamo se il Governo sta difendendo gli interessi della comunità, o se sta facendo solo quello che gli è stato chiesto dalla Bce. Il Governo sta attuando per il lavoro le stesse misure attuate per non combattere l’evasione fiscale e la criminalità: basti pensare al sistema di appalti e subappalti, che ha consentito le contrapposizioni tra i lavoratori, ed alla malavita di fare corruzione”.


”La nostra non è carità, ma solidarietà attiva, ed è solo una delle iniziative che metteremo in atto”. Ha detto Landini, a Pomigliano d’Arco, ad un’assemblea pubblica durante la quale è stato rilanciato il fondo di solidarietà in favore dei senza lavoro e degli operai non ancora rientrati nel ciclo produttivo della Fiat Chrysler di Pomigliano. All’assemblea hanno preso parte, tra gli altri, anche il segretario regionale della Cgil, Franco Tavella, uno dei responsabili nazionali dell’associazione ‘Libera’, Giuseppe Di Marzo, e don Peppino Gambardella, parroco della chiesa San Felice in Pincis, Landini ha spiegato che l’unione tra le varie parti per l’iniziativa, ”servirà solo per fare qualcosa per gli altri, poi ognuno continuerà a fare quello che ha sempre fatto”. ”Noi continueremo ad essere la Fiom – ha proseguito – don Peppino continuerà a fare il parroco, Libera ad essere associazione. Noi, ribadisco, continueremo ad essere Fiom, non abbiamo intenzione di cambiare idee, vogliamo solo sviluppare un’azione più forte, e far emergere le nostre proposte su materie di salute, lavoro, sviluppo. Siamo orgogliosi di essere autonomi, di non avere altre entrate se non il contributo, l’un per cento mensile, versato volontariamente dai lavoratori, e che aumenta i consensi ed i voti se questi sono dati dove si può votare liberamente. Noi continueremo a metterci la faccia, i nostri delegati continueranno a farlo, e non potranno metterci a tacere”.

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