Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa della Cgil area Nolana sulla protesta dei lavoratori della Romana Impresa. “Nella mattina di oggi (20 marzo) a partire dalle ore 8.00 si è tenuta una manifestazione spontanea dei lavoratori dell’Azienda “Romana Impresa SpA”, affidataria da parte dell’Anas dei lavori sulla Strada Statale 268 (la cosiddetta “Strada della Morte”).

La manifestazione, tenuta a seguito delle lettere di licenziamento ricevute dai lavoratori (gran parte dei quali già in cassa integrazione straordinaria) ha vissuto momenti di forte tensione e non è degenerata grazie alla professionalità dimostrata dalle forze dell’ordine (prontamente intervenute) e dai rappresentanti sindacali della Cgil e della Fillea che sono riusciti a contenere la protesta nell’alveo di un naturale, anche se inevitabile, conflitto sociale dovuto alla perdita del lavoro.
Molti cittadini ed automobilisti, che pure sono stati costretti a subire disagi e rallentamenti, hanno dimostrato nei confronti dei manifestanti solidarietà e comprensione. Non è stato registrato alcun atteggiamento di ostilità e/o di intolleranza.
La manifestazione si è conclusa pacificamente alle ore 10 quando è giunta la convocazione ad horas da parte della Prefettura.
In tale Sede la Cgil e la Fillea, nelle persone di Ciro Nappo, di Giovanni Passaro, di Salvatore Velardi e di Domenico Galloro, hannoillustrato le motivazioni della protesta ed invitato la Prefettura a convocare in tempi brevi un tavolo di confronto con Regione, Anas, Romana Impresa ed Organizzazioni Sindacali.
La S.S. 268, è bene ricordarlo, è stata progettata, finanziata e realizzata nei primi anni ’80 come strada di raccordo dei Comuni Vesuviani. Nel corso degli anni, a seguito del notevole incremento del traffico privato e di quello commerciale, si è rivelata assolutamente inadeguata ai bisogni commerciali e di mobilità per l’intera Area (da Cercola fino ad Angri).
Una strada estremamente pericolosa perchè, pur essendo a scorrimento veloce, ha solo due corsie, nessuna piazzola di sosta, nessuna corsia di emergenza.
I morti, purtroppo non si contano più. A seguito dei numerosissimi incidenti (l’ultimo dei quali nel mese di febbraio scorso con la morte di 4 giovani) ed a seguito degli studi della Protezione Civile che hanno indicato la necessità del raddoppio della stradaper motivi legati ad un’eventuale situazione di crisi in caso di fenomenti eruttivi del Vesuvio, la Regione Campania, con finanziamenti propri, europei e nazionali, ha avviato, nel corso degli anni, i primi lavori. Lavori costosissimi, ma che sono andati avanti molto a rilento: a fronte di un finanziamento di circa 120 milioni di euro è stato realizzato poco più del 10% dell’intera opera.
Nel maggio dello scorso anno il Presidente della Regione Campania on.le Caldoro (e nuovamente poche settimane fa) annunciava finanziamenti per oltre 55 milioni di euro (sempre gli stessi).
Insomma siamo all’assurdo ed al paradosso: esiste il progetto, esistono i finanziamente immediatamente spendibili, esiste l’Impresa, esistono i lavoratori altamente professionalizzati, ma nulla viene realizzato. Si tratta dell’ennesima commedia (o tragedia) all’italiana che deve cessare subito. La Cgil pretende, nell’interesse dei lavoratori, dei cittadini, dello sviluppo dell’intero territorio chevengano ripresi, al più presto, i lavori e che vengano offerte ai lavoratori le necessarie garanzie per il mantenimento del loro posto di lavoro.
L’Area Vesuviana non può subire tutto ciò.
Con la ripresa dell’opera si calcola che possono essere creati oltre 200 nuovi posti di lavoro. Ad essi vanno aggiunti quelli dell’indotto. L’intera economia del territorio se ne potrebbe avvantaggiare. La sicurezza per i cittadini e per gli automobilisti potrebbe rientrare nei parametri fisiologici.
Il Presidente Caldoro e la sua Giunta non possono pensare di utilizzare la 268 unicamente a fini propaganstici ed elettorali.
Su questo tema la Cgil sarà intransigente e condurrà la mobilitazione e la lotta sino in fondo.
I cittadini hanno il diritto di sapere che se non viene ripreso il lavoro al più presto e se non viene superato il contenzioso esistente tra Anas e Azienda il rischio che l’opera non si faccia più è reale e concreto.
Assistiamo purtroppo anche alla colpevole assenza dei Sindaci del territorio che si fanno sentire solo in occasione dei luttiprovocati dagli incidenti.
La Cgil sfida i Sindaci dell’Area Vesuviana a sostene con coerenza e con forza l’iniziativa del Sindacato”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui