ACERRA – Va avanti ad oltranza la protesta dei lavoratori della Simmi di Acerra che, da ieri mattina, sono asserragliati sul tetto dell’azienda che produce cablaggi e schermi di areazione per i treni. Un gruppo di lavoratori, in totale sono 230, ieri è salito sul tetto dello stabilimento e non ha intenzione di scendere fino a quando non ci saranno certezze per il futuro.

Ad agosto, dopo tre anni, è prevista la fine della cassa integrazione e per molti di loro non ci sarà altra prospettiva se non il licenziamento, come chiesto dal titolare dell’azienda nel concordato preventivo. L’occupazione dello stabilimento rappresenta una sfida nella sfida per gli operai che chiedono nuove commesse all’AnsaldoBreda per poter continuare a lavorare, indipendentemente dalle richieste del proprio padrone. A questo scopo è stata costituita una srl da utilizzare nel caso in cui arrivino nuove commesse. Esperienze in giro per l’Italia hanno, più volte, dimostrato che l’autogestione operaia è possibile. Magari anche ad Acerra.

“Il futuro di questi operai e delle loro famiglie è troppo importante per piegarlo a logiche di parte”: lo ha detto il candidato a sindaco del polo riformista ad Acerra (Napoli), Raffaele Lettieri, che ieri ha incontrato i lavoratori della Simmi, così come il suo avversario al ballottaggio del 20 e 21 maggio prossimi, Antonio Crimaldi (centrodestra). Lettieri ha invitato i lavoratori e fermare la protesta e scendere dal tetto. “La questione della Simmi è complessa – ha spiegato Lettieri – ma al di là dei proclami fatti da chi, in maniera speculativa, vorrebbe cavalcare il dramma degli operai, il futuro di questi 230 operai e delle loro famiglie è troppo importante per piegarlo a logiche di parte. Con il lavoro ed il destino della gente non si scherza, quindi servono risposte e proposte chiare”. Lettieri ha anche annunciato di voler incontrare in giornata i vertici regionali per affrontare la questione, così come fatto ieri dal suo avversario Crimaldi.

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