NAPOLI – “La Campania paga il prezzo di anni di assistenzialismo che hanno determinato una disparità tra coloro che cercavano un lavoro e quelli che invece si adagiavano su queste garanzie. Ecco perchè sarebbe maturo aprire un percorso che cominci a immaginare un reddito di cittadinanza o un salario minimo garantito. Spero che anche la politica -oggi ad Avellino ci sarà Bersani- si occupi della condizione del Mezzogiorno e della Campania che rischia di diventare il fanalino di coda dell’intero Sud”.
Lo ha detto il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, intervenendo al convegno sul tema “Quali possibilità di sviluppo per le aree interne di Avellino e Benevento”, promosso dalle due Camere del lavoro territoriali. “Per aggredire e risolvere alcuni nodi – ha detto Tavella – abbiamo bisogno di risorse e, in una condizione complicata sul piano economico e su quello della crescita, tutto diventa piú difficile. Avremmo bisogno di spendere bene quelle poche risorse disponibili che ci sono rimaste, considerando uno sviluppo organico”. “Uno dei limiti che noi abbiamo avuto nella spendibilità e realizzazione dei progetti europei – ha detto Tavella – è stata proprio la mancanza di una visione complessiva. Quota parte di queste risorse, poi, viene usata per le emergenze”. “Dovremmo tentare di recuperare una visione strategica, ma in Campania – ha aggiunto – continuo a non vederla. Se dovessi spiegare qual è il progetto della Regione Campania avrei grandi difficoltà. Dobbiamo recuperare un senso di responsabilitá perchè se dentro il riordino istituzionale rincorriamo le demagogie, non perseguiamo la strada giusta. E una classe politica responsabile non da’ sviluppo e occupazione difendendo i singoli campanili”. “Dovremmo capire – ha detto ancora Tavella – come accostiamo al patrimonio ambientale una industria di qualità, le telecomunicazioni, le infrastrutture. Dovremmo dibattere sulle funzioni delle province, senza tralasciare il problema democratico. Dovremmo capire le funzioni di un’area territoriale che mette insieme Avellino e Benevento, recuperando un senso di rigore e responsbilità”. “Non ce la facciamo – ha ammonito Tavella – se ci si dimette non per responsabilità politica, ma solo perchè alla porta ci sono nuovi tram politici, per agganciare opportunitá che sembrano più convenienti. Va recuperata una responsabilità istituzionale, altrimenti anche i progetti che mettiamo in campo perdono di vigore. In questo modo si risponderebbe anche alla ventata di antipolitica che soffia sul nostro Paese”. “Il sindacato – ha aggiunto Tavella – è autonomo sul piano politico, ma non è indifferente. Il quadro politico è suscettibile ad una valutazione sul piano sindacale. Da domani 30mila persone saranno scoperte dalla cassa integrazione in deroga e abbiamo un Mezzogiorno che nella crisi paga un prezzo più alto rispetto al resto del Paese. Alla fine di questa crisi potremmo avere una diversificazione delle aree del Sud nella quale la Campania va ancora più indietro, crando disomogeineità di sviluppo nello stesso Mezzogiorno”.