NAPOLI – FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, FAILMS e UGL, congiuntamente alla Rsu e ai lavoratori tutti, dopo quattro mesi di applicazione del piano industriale imposto dalla proprietà dell’ASUB e accettato dalla direzione aziendale, denunciano quanto ampiamente dichiarato in sede di discussione sul medesimo piano, e cioè che “per come è strutturato mai avrebbe potuto cogliere gli obbiettivi prefissati.Il livello di incapacità economico/finanziaria e operativa, la cui responsabilità è unicamente frutto dell’amministrazione provinciale, che ad arte, ne ha determinato le condizioni, sta mettendo in ginocchio quella che può e deve essere una risorsa sociale, economica e produttiva per tutta la collettività e per l’amministrazione stessa.La sensazione netta è che l’andamento aziendale sia una chiara scelta strumentale a interessi particolari e fa dire alle OO.SS. e ai lavoratori che è in atto una vera e propria razzia nei confronti della collettività.

Nel piano menzionato erano previsti interventi molteplici per risanare finanziariamente e produttivamente l’azienda e il grosso degli interventi erano a carico dei lavoratori, prevedendo una illegittima decurtazione salariale , una rivisitazione, al ribasso, degli istituti negoziali aziendali e una maggiore e migliore prestazione operativa da parte delle maestranze.Il resto erano aggiustamenti sulla missione produttiva della partecipata ASUB da parte della proprietà e il rifinanziamento del debito che avrebbe consentito all’azienda di restare con efficacia e competitività sul mercato della manutenzione e assistenza dei plessi di proprietà dell’Ente.Dopo quattro mesi, appunto, gli unici interventi resi operativi sono quelli a carico dei soli lavoratori i quali si sono visti alleggerire notevolmente la loro capacità di reddito e aumentano i loro ritmi lavorativi. Ciò sta comportando, invece che il rilancio, la lenta asfissia dell’azienda poiché ai sacrifici dei lavoratori non è stato corrisposto il pezzo di interventi a carico della proprietà.Deve a tutti essere chiaro che le OO.SS. e i lavoratori dell’ASUB non consentiranno mai la realizzazione di un piano di smantellamento di una realtà occupazionale come l’ ASUB a favore di interessi clientelari che mirano ad accaparrarsi la parte appetibile della manutenzione dei plessi scolastici, che come è ovvio deve essere garantita a prescindere dall’esistenza di un’azienda come l’ASUB.Per questi motivi, dopo ampia discussione partecipata e consapevole tra tutte le maestranze, si proclamano altre due giornate di sciopero di quattro ore che si terranno martedì 8 e mercoledì 9 pp.vv., che fanno seguito al le prime due giornate di sciopero tenutesi il 26 ed il 27 aprile, e che avranno le stesse modalità delle precedenti”.

 

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