Non c’è niente da fare ad “Alleanza Democratica per Sant’Arpino”, la coalizione guidata dal duo Iolanda Boerio- Eugenio Di Santo, il regolamento in materia di affissione di manifesti non vuole proprio entrare in testa. E a farne le spese è l’erede di casa Di Santo, Maria Rosaria, che si è vista stampata sulla faccia un altro manifesto con la scritta “affissione abusiva” su due gigantografie 6X3 affisse su due impianti speculari ubicati nella rotonda sita all’ingresso di Sant’Arpino lungo la strada provinciale Aversa- Caivano. La Di Santo ha subito anche una sanzione pecuniaria di una somma compresa fra i 103 ed i 1000 Euro per ogni affissione abusiva che sarà determinata dal Prefetto di Caserta. E se non provvederà alla rimozione dei manifesti incriminati, lo farà il Comune addebitandole le spese necessarie, ente comunale che poi sarà costretto a denunciare l’accaduto alla magistratura. Insomma l’ostinazione nel non voler rispettare leggi e regolamenti comunali rischia di costare caro agli esponenti di Alleanza Democratica per Sant’Arpino. Basti a tal proposito pensare che alla sola Di Santo jr, stando ad informazioni in nostro possesso, sarebbero state già irrogate una quindicina di sanzioni del genere. E la Boerio in tutto questo invece di schierarsi dalla parte della legalità continua imperterrita a difendere a spada tratta le posizioni e le scelte della famiglia Di Santo, come dimostra chiaramente un comunicato dalla stessa diffuso non più tardi di lunedì sera, dove sosteneva l’incredibile tesi che siccome era sempre stato fatto così non c’era nulla di anomalo nel proseguire come ai bei vecchi tempi. Insomma pare che la parola legalità per la candidata sindaco vada bene solo quando si tratta di tenere comizi e fare campagna elettorale, mentre quando si tratta di applicarla in concreto, magari cominciando dalle piccole cose, la stessa risulta evidentemente alquanto indigesta, forse perché cozza con le scelte e la volontà della sua guida suprema: Eugenio Di Santo. Vedremo se questo tira e molla andrà avanti fino al 5 giugno oppure prevarrà una volta e per tutte il buon senso.