A chi figli, a chi figliastri. E a chi nessun contributo. Non è mai cambiato il trend negativo dell’amministrazione a trazione Enzo Guida. In un decennio di governo il sindaco ha puntualmente e in modo sistematico, o meglio scientifico, premiato le associazioni filogovernative, a nocumento di quelle autonome e indipendenti. Tra i sodalizi bistrattati figura il Buena Vista Social Club, da tempo impegnato in attività di socializzazione e crescita del territorio. Anche quest’anno i soci hanno organizzato la Festa della Mortadella, giunta alla quinta edizione e in programma stasera alle 20.00 in piazza De Michele, diventata “famosa” per il rinvio forzato in seguito a un esposto anonimo soltanto sulla carta. È infatti noto all’universo mondo il nome dell’autore occulto, un habitué di “lettere scarlatte” inviate con odio inusitato per ledere l’immagine di donne e uomini a lui invise. Perfidia allo stato puro.

Anche in occasione della quinta edizione, la fascia tricolore e il suo team hanno trattato i componenti del Buena Vista Social Club come figliastri. Nessun contributo per una manifestazione che raduna moltissime persone provenienti anche da altre città. Eppure negli ultimi 10 anni è stato stanziato, in qualche caso dilapidato, denaro pubblico per sovvenzionare associazioni e sigle meno consistenti dell’aria fritta. Sodalizi personali, nel senso letterale del termine, ovvero composti da una sola persona, che non hanno mai svolto una funzione sociale, culturale o di qualsiasi altro tipo. L’unico requisito necessario è la vicinanza all’amministrazione comunale. “Sodalizi di regime”. Punto. Ed è quanto basta per finire nelle grazie del sindaco Guida.

Come tacere della Pro Loco, in assoluto la più apprezzata dalla fascia tricolore. È un sodalizio attivo, per carità. Che svolge numerose iniziative, non vi è dubbio. Ma usufruisce sempre metodicamente di ingenti contributi economici da parte del comune. Sodi pubblici, alias dei cittadini, non come qualcuno vorrebbe far credere fuoriusciti dalle tasche degli amministratori. Molto spesso denaro speso per eventi per pochi intimi, cui partecipano a malapena i familiari del sindaco e degli assessori, inclusi bambini piccoli nei passeggini visibilmente insofferenti per la fiera delle banalità, com’è avvenuto nei dibattiti in pazza De Gasperi in occasione dell’Asprinum Festival 2025. Piena solidarietà ai bambini che giustamente avrebbero preferito un gelato o guardare i cartoni animati.

Enzo Guida

Per l’edizione di quest’anno dell’Asprinum Festival Guida e company hanno stanziato la bellezza di 35mila euro. I tre giorni dedicati ai soliti convegni e alle visite alle grotte sono state un flop clamoroso. Le tre serate musicali sono andate meglio, ad eccezione di quella in contemporanea con la partita Fiorentina-Napoli con piazza De Michele quasi deserta e con tutti a casa davanti alla tv a tifare per gli azzurri. Al di là della riuscita o meno della kermesse, stanziare 35mila euro per tre eventi(?) fallimentari e due andati benino appare esorbitante anche agli occhi di uno spendaccione incallito. Per non parlare dell’erogazione del contributo con assegno ante-datato. Il sipario sull’Asprinum Festival 2025 è stato alzato lo scorso 3 settembre e i battenti sono stati chiusi il 14 settembre. Ma la Pro Loco ha incassato la metà dei fondi, pari a 17.500 euro, già il 4 settembre e la parte restante, del medesimo importo, addirittura prima della conclusione della manifestazione, il 9 settembre. In appena 5 giorni il sodalizio si è messo in saccoccia “sulla fiducia” 35mila euro. Sarebbe interessante sapere quanto hanno sborsato, se lo hanno sborsato, i soci. È molto probabile, potremmo dire certo, che non hanno cacciato nemmeno un euro. Tutto è andato a carico del comune, dunque dei cesani.

Un’alberata di asprinio

E qui si apre un altro capitolo da chiarire. Poiché si tratta di denaro pubblico c’è l’obbligo della rendicontazione delle spese sostenute. Dalle nostre ricerche sull’albo pretorio del comune non siamo riusciti a scovare né il rendiconto dei costi, né le fatture di pagamento. Per la trasparenza degli atti è fatto obbligo all’ente di pubblicare la rendicontazione. Come detto, si tratta di denaro dei cittadini. Che hanno il diritto di conoscere come sono stati utilizzati i loro soldi. Non solo. Durante le tre serate musicali in piazza De Michele alcuni stand enogastronomici hanno venduto centinaia di panini e bevande. Quelle entrate sono state registrate? E l’incasso dov’è finito? È stato inserito nella rendicontazione?

Infine c’è da segnalare che per le ultime tre dizioni dell’Asprinum Festival il comune ha stanziato quasi 100mila euro alla Pro Loco per la promozione del vino asprinio di Cesa. Ma di fatto la produzione locale di asprinio è quasi pari allo zero essendo un’attività antieconomica per la presenza di poche sparute alberate e troppo dispendiosa per ricavarne profitti. Per i viticoltori è troppo impegnativo coltivare l’uva all’altezza di 10-15 metri, non a caso in altre città, incluse quelle del nord, per rendere profittevole la produzione esistono le alberate basse. Guida e la sua amministrazione invece, tanto per non cambiare, hanno “utilizzato” le alberate alte per meri scopi propagandistici e mediatici. “Uscire” in tv e sui giornali è stata la priorità, a danno dello sviluppo locale. Ma, come insegnano i latini, “in vino veritas”. E l’asprinio di Cesa non mente. È soltanto uno spot elettorale per il sindaco Guida, costato ai cittadini 100mila euro solo negli ultimi tre anni. Con l’immancabile brindisi dei componenti della Pro Loco. Prosit.

Mario De Michele

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