«Il fronte contro l’autonomia differenziata si è allargato», anche a regioni non meridionali, ha detto il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, nella diretta sulla sua pagina Facebook. Per il governatore, un ulteriore decentramento sarà possibile solo dopo il superamento della spesa storica. Inoltre, è «ridicolo andare avanti prima di aver deciso i livelli essenziali delle prestazioni per tutti i cittadini italiani» ed è «intollerabile» che si rafforzino le regioni del Nord, permettendo loro di tenere il 10% dell’Iva raccolta. Per il presidente campano, il Sud rischia la desertificazione se al Nord viene concesso di offrire più soldi nei contratti, per esempio nei settori di sanità e istruzione: «Se per il personale sanitario e scolastico immaginiamo contratti integrativi regionali, è chiaro che si avvia un altro processo di mobilità dal Sud al Nord, perché se garantisci a un docente o a un sanitario 2mila euro al mese in più il Sud rischia di essere desertificato anche dal punto di vista di questi servizi essenziali di civiltà». Il presidente vorrebbe evitare un’ancora più elevata mobilità dal Sud al Nord di laureati e diplomati. De Luca specifica che «il disegno di legge Calderoli, una bozza ma ci è stato presentato così» è «assolutamente insostenibile», l’«unità nazionale è inviolabile» e «l’autonomia differenziata significa la penalizzazione del Sud». De Luca ricorda che nei prossimi giorni partirà una campagna di sensibilizzazione relativa al vaccino Covid e quello antifluenzale: «Caro ministro della Salute, con quale credibilità andiamo a rilanciare una campagna contro il Covid e contro l’influenza dopo aver riportato a lavoro i medici no-covid. Con quale faccia?» Solleva il possibile problema di persone anziane che criticherebbero una proposta di vaccinazione di massa. La decisione di riammettere il personale sanitario no-vax «non ha portato nessun beneficio» ed è stata «irresponsabile». Il presidente comunica di aver fatto entrambi i vaccini contemporanemante e invita i cittadini «a dare retta alla regione Campania aniziché, come sempre, alle fesserie che vengono raccontate dal ministero della Salute, come è capitato prima e come capita ancora oggi».
Mario De Michele