AVELLINO . “Riteniamo che la scelta della CGIL, anche se legittima, è del tutto offensiva nei confronti di Rivoluzione Civile non invitando i candidati irpini al confronto di questa mattina. La CGIL è anche la nostra casa, ma non perché con orgoglio portiamo in tasca la sua tessera, ma perché in più occasioni abbiamo condotto insieme battaglie importanti per il lavoro in questa provincia”.
Dal centro alla periferia la Cgil continua a ignorare Rivoluzione Civile. E’ accaduto a Roma dove non fu invitato Ingroia e si è ripetuto oggi ad Avellino. “Abbiamo -spiega Mario Guerriero responsabile dell’organizzazione del Prc irpino- ragione quindi a temere che i vertici CGIL anche ad Avellino si stiano comportando come i vertici del PD cercando di oscurare l’unica voce di dissenso rispetto alle politiche di austerità e di massacro dei diritti dei lavoratori. Inoltre vorrei dire con rispetto e stima al Segretario Enzo Petrozziello che la nostra presenza nel prossimo Parlamento sarà una presenza a difesa e garanzia del Lavoro e dei diritti dei lavoratori, e che inoltre faremo una seria battaglia per la Patrimoniale (visto che è stato oggetto della discussione di questa mattina) a differenza dei suoi ospiti che militano in forze politiche che hanno affossato la patrimoniale sostenendo il Governo delle Banche e dei poteri forti; lo stesso Governo che ha cancellato l’Articolo 18 e approvato la vergognosa Riforma Fornero. Ci sentiamo quindi un pò offesi ma non per questo continueremo a batterci per la difesa del lavoro e dell’autonomia dei sindacati dalla politica.”
“La scelta della CGIL – rilancia la candidata al Senato Michela Sollazzo – di tenere fuori dal dibattito sul lavoro la nostra forza e la nostra militanza è insensata anche perché mettono alla porta una comunità di militanti da sempre disposta ad un dialogo con il sindacato e da sempre in prima linea per la difesa del lavoro in Irpinia. “Da Pomigliano a Melfi, passando per Pratola Serra e Vallata, si sviluppa il più grande polo industriale d’Italia per indotto e dipendenti dove il lavoro è stato ridotto a merce e ancora esiste una questione democratica con l’esclusione della FIOM. Questo polo è in crisi per colpa delle aziende, ma anche per colpa di mancanza di investimenti su ricerca e innovazione. Noi da sempre denunciamo questa situazione e quindi ci chiediamo che senso ha lasciare fuori dal dibattito noi e quello che abbiamo rappresentato. Mi auguro che in prossime occasioni la CGIL dimostri un po’ di rispetto in più nei nostri confronti e che sia disposta ad ascoltare anche le nostre proposte”.