L’incontro tra gli operai dell’IRISBUS e il segretario nazionale del PD Pierluigi Bersani assume un significato politico rilevante, poiché evidenzia due aspetti caratterizzanti della fase attuale, l’inconsistenza di una classe dirigente svogliata o incapace di esaminare e rappresentare le reali condizioni che viviamo e, l’efficacia dell’auto organizzazione sociale che se pur minoritaria, sovente desta dal torpore una politica che disabituata alla militanza è affaccendato a curare corollari e banalità.
E’ un esempio indicativo, poiché ci ricorda che anche in un sistema feudale in cui la subalternità e il ricatto sono l’essenza del controllo sociale è possibile uscire dalla marginalità senza abbassare la testa, e perché contrasta con determinazione un modello individualistico tendente ad inaridire le coscienze fino a renderle barbare al punto da indurre i singoli a combattere una guerra tra ultimi, mentre il sistema rafforza il suo dominio. Lo stesso dominio che il parassita e ingrato gruppo FIAT ha avuto la possibilità di realizzare sin dagli anni ottanta con cinica pazienza, approfittando della sottoposta complicità di chi ha governato il Paese negli ultimi decenni che senza chiedere dazio, ha permesso la dismissione d’interi siti produttivi, licenziamenti di massa, gravissimi attacchi ai diritti acquisiti con dure lotte, ed esternalizzazioni verso regioni europee in cui il capitale alimenta il suo plusvalore sfruttando la carenza di garanzie e retribuzioni da fame. Il Partito Democratico non è immune, l’equidistanza nel conflitto capitale – lavoro e il sostegno al Governo Monti, diretta espressione delle tecnocrazie finanziarie europee, gli impedisce di proporsi come credibile alterativa alle regole selvagge della globalizzazione neoliberista, in virtù delle quali FIAT attraverso il suo A.D. Marchionne sta concretizzando il disastroso progetto di dismissione produttiva in Italia. Tuttavia auspichiamo che le parole del segretario Bersani si concretizzino in tempi certi, affinché il Governo agisca con decisione nei confronti della FIAT imponendogli di svincolare definitivamente lo stabilimento considerato che lo stesso è stato realizzato e in seguito ristrutturato con fondi pubblici, prevedendo tra l’altro la possibilità di pesanti sanzioni qualora l’azienda continui a boicottare possibili opportunità produttive, s’impegni a commissionare a tutte le Regioni uno studio riguardo alla necessità d’approvvigionamento o rinnovo del parco macchine in dotazione, agevolando politiche di mobilità eco sostenibile per poi convocare in tempi stabiliti e certi la conferenza STATO – REGIONI, anche per evitare la scure delle imminenti sanzioni europee, stanzi le giuste risorse ricavandole magari dal rientro delle truppe dall’Afganistan e da tutti gli scenari di guerra, con la riduzione delle spese militari, il ritiro dell’assurdo progetto della TAV in Val di Susa e di tutte le grandi opere inutili, la drastica riduzione dei privilegi, la tassazione sulle speculazioni finanziarie e sui grossi capitali, s’impegni ad agevolare eventuali trattative con potenziali acquirenti valutando anche ogni offerta di collaborazione che viene dall’indotto territoriale, in alternativa valuti possibilità di nazionalizzazione. Crediamo che queste siano le condizioni minime affinché la vertenza possa riavviarsi su un percorso positivo. Auspichiamo inoltre che il PD provinciale apra un canale di dialogo con quanti intendono dare il loro contributo ad una difficile problematica che riguarda il destino dei lavoratori, della Valle Ufita e dell’intera Irpinia. Noi continueremo ad essere al fianco dei lavoratori in lotta, che hanno dimostrato di non volersi per niente piegare.
Avellino lì 17 giugno 2012
Tony Della Pia Segretario Provinciale P.R.C. – F.d.S.
Rossella Iacobucci Responsabile Provinciale lavoro P.R.C. – F.d.S.