I più critici e intransigenti, inclusi noi, lo hanno definito un disastro, ma il Natale ad Aversa si è trasformato giorno dopo giorno in una tragedia politico-amministrativa senza precedenti. Al confronto l’Edipo Re di Sofocle è una pièce comica. E in effetti alcuni risvolti di questa pagina buia per la città fanno scompisciare dalle risate, come direbbe Totò. Peccato che di fronte all’incommensurabile inadeguatezza dell’amministrazione griffata Franco Matacena c’è solo da piangere. Sul proscenio la giunta e la maggioranza, sulla ribalta lui, Alfonso Oliva, attore-autore protagonista di una messinscena buffonesca da guitti della politica. La pietra tombale sul cartellone natalizio è la diffida della Soprintendenza dei Beni culturali di Caserta a rimuovere immediatamente le luminarie dall’Arco dell’Annunziata. “La scrivente – si legge nella comunicazione inviata al comune e ai carabinieri di Aversa – è venuta a conoscenza che codesto ente ha ornato, in assenza di autorizzazione, con luci natalizie l’immobile monumentale denominato Arco dell’Annunziata e campanile adiacente, facente parte del “Complesso della Real Casa dell’Annunziata”, sottoposto a tutela. Nel ricordare che tutti gli interventi, anche a carattere temporaneo, sugli edifici monumentali sottoposti a tutela diretta, devono essere assoggettati alla preventiva autorizzazione del Soprintendente, si chiede l’immediata rimozione di tutti gli addobbi apposti sul complesso monumentale succitato, adottando ogni misura cautelativa idonea a garantire il rispetto delle vigenti norme in materia di tutela”.

Sintesi giornalistica: “Cari amministratori di Aversa, non è arte vostra”. Sul piano politico l’ambito trofeo “Il più asinello del reame” spetta a Oliva. Se l’è sudato. Ha ottenuto l’unanimità della giuria specializzata per manifesta superiorità su tutti gli altri concorrenti. È lui l’assessore ai Grandi Eventi. È lui l’artefice numero uno di un Natale da incubo. A proposito, se questi sono i Grandi Eventi non osiamo nemmeno immaginare quali saranno i Piccoli Eventi. Sembra che Oliva stia lavorando da mesi per organizzare una partita a Burraco con il sindaco Matacena. Ha già comprato un mazzo di carte napoletane. Oddio, qualcuno gli dica che non vanno bene. Per i più piccini invece è prevista la proiezione de “L’Esorcista”. Ottima scelta. Oliva ha puntato sulla qualità. Che sarà mai per i bambini attendere di compiere 18 anni prima di poterlo guardare? Oh, è un imperdibile film di Friedkin!

Alfonso Oliva

Ma torniamo ai Grandi Eventi. E all’idea originale di addobbare l’Arco dell’Annunziata. Un’intuizione geniale, come se il comune di Roma piazzasse le luminarie sul Colosseo. I turisti giapponesi impazzirebbero. Al netto della figuraccia con annessa reprimenda della Soprintendenza, si pone un altro grave problema: per l’abbellimento di Porta Napoli sono stati impegnati soldi pubblici per 15.860 euro (link in basso). Se la ditta esecutrice dei lavori, la ArteluxArmonioso, verrà pagata si configurerebbe un danno erariale, se non sarà retribuita si aprirebbe una vertenza legale già persa in partenza dell’ente. La ditta è stata autorizzata a montare le luminarie con un determina del dirigente Giovanni Gangi (link in basso). Ma qui va in scena un altro atto della tragedia greca. Il 28 novembre la giunta ha impegnato 32mila euro, ripartiti equamente, per due iniziative: il “Capodanno in piazza” e le “Luci di Natale”. Nella delibera sono indicati i seguenti luoghi da illuminare: piazza Giovanni XXIII, piazza della Concordia, via Saporito all’altezza del Rione UNRRA CASAS, Strada l San Lorenzo, Viale Europa all’altezza del Rione INA CASA, via Roma a partire dal civico n. 2, Piazza Vittorio Emanuel, via Garibaldi, via Cavour, via Diaz, piazza Municipio, piazza Don Diana, piazza Principe Amedeo, via Sanfelice, via Vittorio Emanuele, via Seggio, via Belvedere, Rotonda in via Gramsci, piazza Mazzini, via Raffaello, via Di Jasi, piazza Marconi e parco Pozzi, Piazza Magenta e Viale Olimpico. In nessun di questi posti c’è traccia di luminarie.

In un passo della delibera, che riportiamo testualmente, si legge: “Fare proprio quanto riportato in premessa, prevedere l’installazione di luminarie per le strade della città, per creare un’atmosfera di festa, di accoglienza e di calore, rendendo la città di Aversa maggiormente attrattiva”. Appare evidente che “fare proprio quanto riportato in premessa” significa illuminare le strade elencante nel provvedimento di giunta. A conferma di ciò nella delibera c’è uno specifico riferimento “all’installazione di luminarie per le strade della città”. Pur richiamando la delibera di giunta il dirigente Gangi, non si sa perché e a che titolo, ha affidato il servizio alla ditta ArteluxArmonioso per un importo totale di 15.860 euro, cioè l’intera somma per le luminarie, per un progetto che prevedeva di adornare di luci soltanto l’Arco dell’Annunziata. In pratica, la giunta ha dato indicazione di addobbare le strade sopraelencate, mentre il dirigente ha speso tutti i soldi per abbellire Porta Napoli. Ergo, la determina è illegittima o errata che dir si voglia, in ogni caso da revocare perché non rispetta l’indirizzo espresso dall’esecutivo. Se è così, il dirigente rischia da un lato un provvedimento disciplinare da parte del comune, dall’altro potrebbe finire nei guai per danno erariale. Ma sarebbe ingiusto gettare la croce soltanto su Gangi. C’è anche una mastodontica responsabilità politica. L’assessore Oliva non poteva non sapere. Come ha fatto a non notare gli addobbi sull’Arco? Quali provvedimenti ha preso? E soprattutto, perché non ha chiesto subito spiegazioni al dirigente sulla mancata installazione delle luminarie nei luoghi indicati nella delibera di giunta da lui stessa approvata? Insomma: o il danno erariale lo ha commesso Gangi oppure i membri dell’esecutivo. Non c’è via d’uscita. Tutte le strade portano alla Corte dei Conti. Se poi risultasse pure che l’Arco dell’Annunziata abbia subito danni alla struttura a causa delle luminarie si aprirebbe l’autostrada che conduce alla procura della Repubblica.

Mario De Michele

LA NOTA DELLA SOPRINTENDENZA

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