Lo scontro è frontale. E ha il sapore di un regolamento di conti nella maggioranza. Il casus belli la presunta assenza ingiustificata di Olga Diana ad una riunione della commissione Ambiente. L’assessore di Aversa Moderata è finito nel mirino in seguito all’intervento pubblico di Massimo Palazzo, presidente dell’organo consiliare. Non è la prima volta che l’esponente di Immagina Aversa fa uscite pubbliche scomposte trasformando questioni istituzionali in contrapposizione politica. Chi presiede una commissione dovrebbe avere contezza della differenza tra istituzioni e politica. Far pubblicare un verbale della commissione per attaccare l’assessore all’Ambiente è un colpo basso. È una miscelazione non alchemica tra compiti di controllo e compiti di gestione politica. Scommettiamo che Palazzo, probabilmente per inesperienza, non abbia ancora ben compreso il ruolo della commissione Ambiente. Trasformarla nel teatro di battaglia per beghe interne alla maggioranza significa depotenziarla. Buttarla in politica ne provoca una degenerazione. Invece di passare veline ai giornalisti amici, Palazzo avrebbe potuto-dovuto rapportarsi direttamente con l’assessore all’Ambiente. Il consigliere di Immagina Aversa ha invece preferito, forse anche per un minimo di visibilità, creare un finto caso. Le precisazioni di Diana infatti sono puntuali e ineccepibili. “Gli assessori – spiega l’esponente della giunta – non sono tenuti a partecipare alle commissioni consiliari se non convocati, come è noto esiste una differenza tra ruolo di gestione e di indirizzo e controllo. Nel caso di specie come recitano gli articoli sulla convocazione delle commissioni consiliari (mi riferisco al regolamento del funzionamento del consiglio comunale) gli avvisi per le sedute delle commissioni vanno fatti in maniera formale (anche telematica) almeno 48 ore ai consiglieri componenti delle commissioni e vanno inviati per conoscenza (si badi bene che non costituisce esso un invito a partecipare alla seduta) al segretario comunale, assessori e sindaco. Nel caso che mi riguarda – aggiunge Diana – se effettivamente era ritenuta importante la mia presenza alla seduta, il presidente, (non essendo io un componente della commissione), avrebbe dovuto formalmente farmi un invito per iscritto debitamente notificato nei termini previsti dal regolamento , dove espressamente mi si chiedeva di partecipare alla seduta della commissione , in quanto quando il presidente intende invitare terzi (dipendenti, assessori etc) lo deve fare formalmente ed espressamente”. L’assessore di Aversa Moderata smentisce punto su punto Palazzo. “La notifica per conoscenza è cosa diversa e cercare di equipararla ad un invito a partecipare alla seduta è come arrampicarsi sugli specchi per attaccare me (in modo gratuito) in quanto sono sempre presente presso la Casa Comunale per dare servizi sempre più efficienti alla città. La verità è che la sottoscritta avrebbe voluto con piacere parteciparvi ma non avendo avuto un invito espresso (e non essendo io componente della commissione) la mia partecipazione senza invito espresso poteva apparire anche una forma di ingerenza (rectius sgarbo istituzionale) verso i consiglieri componenti della commissione. Invito pertanto – conclude Diana – il Presidente di fissare da subito una seduta della commissione e di invitarmi espressamente ed io vi parteciperò volentieri dando tutte le delucidazioni sulla tematica ambientale a chiunque. Io non scappo ma anzi amo il confronto”. Palazzo demolito. Impossibile ottenere la licenza politica in sanatoria.

Mario De Michele

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