In senso orario Mauro Baldascino, Eugenia D’Angelo, Franco Matacena e Antonio Farinaro

Il nuovo civico consesso di Aversa è in gran parte delineato già in base ai voti dell’8 e 9 giugno. “Ballano” tre consiglieri comunali che saranno distribuiti sulla scorta del risultato del ballottaggio tra Franco Matacena e Antonio Farinaro (clicca qui). Ora vediamo come sono andati candidati sindaco e liste al primo turno. Matacena ottiene 13.319 preferenze, pari al 49.33%. Per un soffio non vince in prima battuta, mentre la coalizione civica supera la fatidica soglia del 50% incassando 13.601 voti di lista (51.43%). Uno scarto di quasi 300 preferenze con Matacena dovuto al voto disgiunto. L’aspirante primo cittadino prende il 2% in meno rispetto al totale dei raggruppamenti che lo sostengono. Uno distacco accettabile o le liste hanno lasciato solo il leader? Sembra una differenza fisiologica in un sistema elettorale che prevede la possibilità di votare una lista apparentata con un candidato sindaco e disgiuntamente un altro concorrente per la fascia tricolore. Del resto Matacena ha condotto una buona campagna elettorale. Gli avversari speravano che essendo un novizio avesse maggiori difficoltà politico-amministrative, invece il presidente dell’ordine dei commercialisti di Napoli Nord ha dimostrato di avere stoffa. Molto probabilmente anche nel duello al ballottaggio con Antonio Farinaro saprà tenere testa al rivale, che guida il raggruppamento di centrodestra. In prima battuta lo stimato avvocato ha portato a casa 6.986 voti, pari al 25.87%. La sua coalizione invece si è fermata a 6.561 preferenze con una percentuale del 24.8. In questo caso Farinaro ha preso quasi 500 voti in più rispetto alle liste a suo sostegno. Non sono pochi alla luce della platea complessiva dei votanti del centrodestra che ha deluso le previsioni della vigilia. Mancano all’appello circa 1.500 preferenze in base al calcolo “preventivo” dei promotori della coalizione. Farinaro avrebbe potuto fare di più con una campagna elettorale più “aggressiva”? Forse sì, ma non è nelle sue corde. Ha preferito toni alti ma non altissimi. Nella campagna del ballottaggio toccherà picchi polemici superiori rispetto a quelli del primo turno? Vedremo. È vero che il ballottaggio è un altro sport e si parte dallo 0-0 ma oltre 6mila voti di distacco da colmare rispetto a Matacena sono un bel po’, ergo una campagna elettorale in punta di piedi non sarebbe la strategia migliore per compiere il miracolo perché, a nostro avviso, farebbe il gioco del suo avversario. Passiamo al centrosinistra. Mauro Baldascino non fa una grande differenza deludendo le attese della coalizione progressista. Si ferma a 5.855 voti, pari 21.68%, mentre le liste ottengono 5.608 preferenze di lista (21.2%). Baldascino si stacca di soli 150 voti rispetto al suo schieramento. Troppo poco per infastidire Farinaro e andare al secondo turno. Molto male, rispetto alle previsioni, Eugenia D’Angelo che racimola 841 voti (3.1%) mentre la lista Il Basilisco non va oltre il 2.56% con 677 preferenze. Ora l’attenzione si sposta sul duello (rusticano?) tra Matacena e Farinaro. Il ballottaggio si terrà dalle 7.00 alle 23.00 di domenica 23 giugno e dalle 7.00 alle 15.00 di lunedì 24 giugno. Lo spoglio delle schede inizierà subito dopo la chiusura della votazione. Entro lunedì sera conosceremo il nome del nuovo sindaco di Aversa.

Mario De Michele

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