“La Prefettura di Benevento accorpata ad Avellino? E’ un provvedimento iniquo ed inopportuno”. E’ quanto scrive in una lettera il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “L’accorpamento della Prefettura di Benevento con quella di Avellino, prevista dallo schema di decreto sulla riorganizzazione del Ministero dell’Interno, – dice Pepe – induce una serie di riflessioni e risulta a nostro avviso iniqua ed inopportuna sotto vari profili, nazionale e locale, istituzionale ed economico. La città di Benevento, proprio come altre realtà non interessate dai tagli, viene sollecitata a dare un contributo in termini di solidarietà e di accoglienza ai rifugiati ma contestualmente è privata dell’istituzione deputata a gestire la questione migranti, un evidente controsenso. Passando alle ragioni di carattere economico – continua il primo cittadino – non si può non considerare che la nostra città ha già pagato un altissimo prezzo alla spending review con le numerose chiusure di altrettante importanti istituzioni avvenute negli ultimi anni, dalla Banca d’Italia, agli uffici periferici del Ministero del Tesoro e da ultimo la Scuola allievi Carabinieri. A queste si aggiungerebbero ora le chiusure della Prefettura e della Camera di Commercio e sempre a favore della vicina Avellino”. “Ci chiediamo dunque quale criterio sottenda queste scelte che non tengono nemmeno conto di evidenti specificità demografiche e territoriali. Va necessariamente considerato infatti che la città di Benevento ha un maggior numero di abitanti rispetto alla vicina Avellino; in secondo luogo, come citato dal sottosegretario Gioacchino Alfano, la Prefettura a Benevento ha anche una valenza storica, i suoi uffici sono presenti nel Palazzo del Governo già dagli anni ’20 del secolo scorso; in terzo luogo gli uffici della Prefettura di Avellino risultano essere in fitto dalla Provincia mentre il Palazzo del Governo è di proprietà demaniale”, conclude Pepe.