CASERTA: “Son vent’anni dal giorno dell’uccisione di Don Peppe Diana. Forte e chiaro è il sussulto civile e alta la voce che, oggi, racconta perché nessuno dimentichi e perché continui la riflessione e l’impegno per estirpare la camorra dalla società e ancor più dalle coscienze di coloro che non riescono a leggerla come il male assoluto delle nostre terre.

 

La guerra contro le camorre ha segnato importanti battaglie vinte. Ma assicurare alle patrie galere i vertici non uccide un organismo malefico che riesce subito a riempire i vuoti  e a compiere metamorfosi che ne cambiano, anche profondamente, la struttura e la riadattano a nuove realtà”. Comincia così la nota della segreteria provinciale del Partito Democratico casertano che ricorda il sacrificio di Don Peppe Diana: “Un uomo, quello che ricordiamo oggi con questa manifestazione colorata e piena di giovani- scrive Raffaele Vitale–  che ha urlato la sua voglia di libertà e di legalità in nome del suo popolo, ha scosso le coscienze, ha rafforzato l’esercito della legalità, ha unito tante persone in opere concrete di contrasto, ha fatto avanzare il dubbio anche in coloro che con le camorre hanno convissuto e fatto affari. Ma se quella grande testimonianza, quel coraggio, quel martirio non diventano patrimonio di tutti e da tutti speso quotidianamente, il mostro non sarà cancellato”.

 

Una linea, quella del segretario provinciale, condivisa da Carlo Comes, responsabile del Dipartimento Cultura del Pd che aggiunge: “In tutto il Paese si sono insediate organizzazioni mafiose e si incuneano nella economia e nel tessuto civile avvelenandoli. Nel giorno del ricordo di Don Diana, che è anche il giorno del ricordo delle tante vittime innocenti delle mafie, i democratici di Terra di Lavoro  sono consapevoli che non esiste futuro se non si cancellano le camorre, se esse non si isolano dal contesto civile, se non si rompono complicità e connivenze, se non si invertono tendenze nichiliste che impediscono l’affermarsi di una cultura ricca dei valori della legalità e della solidarietà, se la politica non fa emergere lo spirito di servizio e non tronca nettamente ogni legame, costi quel che costi, con l’universo mafioso”.

Il PD di Terra di Lavoro ha piena la consapevolezza del ruolo da svolgere. Troppi i fatti che in Terra di Lavoro hanno indicato un radicamento delle camorre nella politica e nella pubblica amministrazione  e troppo poche e deboli le reazioni: “L’impegno primario del PD- conclude la nota- è quello di costruire regole e compiere coraggiose scelte che permettano lo  sviluppo dei necessari  anticorpi  capaci di creare le condizioni per il rigetto  immediato  delle intrusioni mafiose e la deriva della corruzione.

L’avvio di una fase di rinascita per Terra di Lavoro e per l’intero Paese non può non avere come priorità l’affermazione della legalità e della verità,  sulle quali costruire, in un’economia sanata, molte occasioni di lavoro per ridare dignità e libertà dal bisogno a chi la crisi le ha tolte, e riconsegnare ai giovani, rinnovando il ricordo di Don Peppe Diana e dei tanti che hanno dato la vita nel contrasto alle camorre, non solo la speranza ma una concreta aspettativa di un futuro che sa di solidarietà, di cultura, di civiltà, di giustizia sociale”.

 

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