Nella “Giornata della Legalità” istituita dalla Giunta della Regione Campania per omaggiare la figura la figura di Don Peppino Diana, anche l’amministrazione cittadina di Orta di Atella ricorda il prete anticamorra ucciso a Casal di Principe il 19 marzo marzo del 1994 all’interno della sacrestia della Parrocchia San Nicola di Bari mentre si apprestava a recitare la messa, dopo le sue ripetute iniziative pastorali contro la camorra culminate nel documento “Per amore del mio popolo non tacerò”.
Nell’anniversario del ventennale della uccisione, il primo cittadino Angelo Brancaccio, unitamente all’assessore alla Cultura, Eduardo Indaco, ne ricordano il sacrificio attraverso un messaggio istituzionale. Un’occasione che vuole essere anche un momento di riflessione sulla figura di un prete coraggioso, sull’impegno delle istituzioni e del mondo della cultura nella promozione di circuiti di legalità per la crescita della coscienza civile nella lotta contro tutte la mafie. Tra l’altro, due lustri fa, l’amministrazione cittadina, allora retta proprio da Brancaccio, nel corso di un’affollata cerimonia alla quale parteciparono anche i familiari di di Don Peppe, intitolò l’aula consiliare cittadina al coraggioso sacerdote. “L’impegno civile e religioso di Don Peppino- spiega Indaco- ha lasciato un segno indelebile nella società campana, ed in particolare in quella della provincia di Caserta. Il suo impegno quotidiano nella lotta contro la criminalità e nella diffusione di valori sani e certi, devono costituire un patrimonio ed una virtù da tramandare alle giovani generazioni. Il nostro intento, come civica amministrazione, si innesta proprio in tale direzione, attraverso percorsi e regnatele istituzionali che stiamo edificando i cui soggetti protagonisti sono proprio le giovani generazioni.”