L’azione proposta dal Governo guidato da Matteo Renzi va nella direzione di migliorare il servizio ai cittadini e della riduzione dei costi della Pubblica Amministrazione. C’é bisogno di una macchina amministrativa più vicina alle persone che sono il  vero fulcro della vita amministrativa, non piú autoreferenziale e che pensi solo a se stessa.

Già la legge 127/1997 “salvò” i segretari comunali. Nei comuni si consentì l’istituzione della figura del direttore generale, che aveva il pregio di poter essere scelto intuitu  personae; i segretari vennero privati dei pareri preventivi di legittimità e della direzione degli altri dirigenti o funzionari.

“Risulterebbe questa  una innovazione importante che andrebbe nella direzione non solo di una spending review, ma anche di una valorizzazione delle risorse professionali interne agli enti locali, con un ruolo più manageriale e meno burocratico dei dirigenti che potranno con le stesse competenze svolgere la stessa funzione. Da cultore della materia, fonti giurisprudenziali hanno più volte confermato l’equiparazione contrattuale dei segretari comunali al personale con qualifica dirigenziale: ritengo che anche sotto questo profilo sia quindi opportuno rimettere mano alla disciplina delle funzioni dei segretari. Immagino come l’iniziativa che ha assunto il Governo Renzi e che io difendo fortemente su questo tema, abbia suscitato reazioni piuttosto vivaci nella categoria, ma vorrei cogliere l’occasione per chiarire definitivamente ed inequivocabilmente che non si tratta di un muro contro muro con persone che svolgono il loro lavoro con scrupolo e professionalità, ma di una proposta che va nell’interesse di una maggior efficacia dell’azione amministrativa e che si inserisce perfettamente nell’insieme di riforma con lo scopo di avvicinare la P.A. stessa alle cittadinanze e di rendere sempre più chiari i rapporti tra chi amministra ed i cittadini stessi”.

Gianluca Pascarella

Esponente Pd Caserta

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