“Purtroppo, dopo il poco edificante spettacolo inscenato nel Consiglio Regionale della Campania, ormai è chiaro: non c’è la volontà di realizzare l’aeroporto di Grazzanise. Tuttavia, bisogna andare avanti ed insistere per far sì che nasca quella che è un’opera strategica per l’intero Mezzogiorno”.
A dichiararlo è il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi. “Voglio spiegare anche a chi non conosce bene il nostro territorio e si lascia andare ad affermazioni sbagliate e fuorvianti, come ha fatto il giornalista del “Corriere della Sera”, Sergio Rizzo, in un articolo pubblicato martedì scorso – ha aggiunto Zinzi – che Grazzanise è sostitutivo di Capodichino, un aeroporto inadeguato, insufficiente e pericoloso, dal momento che sorge nel cuore della città di Napoli e, a tal proposito, dobbiamo solo sperare che non accada mai nulla di drammatico. In Campania gli unici spazi per realizzare un aeroporto internazionale che sia realmente tale, ovvero capace di collegare l’intero Mezzogiorno d’Italia con i luoghi più importanti del mondo, si trova in provincia di Caserta e, in particolare nell’area di Grazzanise. Questo aeroporto, quindi, non sarebbe in concorrenza con Pontecagnano, Frosinone, Sibari o altre strutture minori, ma rappresenterebbe il vero e proprio scalo di riferimento del Mezzogiorno d’Italia. Ciò è confermato dal fatto che quest’opera, da sempre considerata strategica, è inserita in una programmazione risalente a 30 anni fa”.
“Il grave errore – ha precisato il presidente della Provincia di Caserta – è stato quello di affidare alla Gesac il compito di realizzare lo scalo di Grazzanise. Sappiamo tutti che la Gesac è un soggetto privato che ha investito moltissimo su Capodichino e che quindi, trovandosi in una evidente condizione di conflitto di interessi, non è favorevole alla nascita di un aeroporto a Grazzanise, sostitutivo proprio di Capodichino. Andava fatta una gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del progetto. E invece avvenne un colpo di mano operato da Bassolino e dal Governo (e dall’allora ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli), i quali nel 2008, attraverso il Milleproroghe, consentirono che venisse affidato proprio alla Gesac il compito di realizzare Grazzanise”. Il presidente Zinzi si è poi soffermato su un altro passaggio dell’articolo di Rizzo: “Da questo articolo – ha proseguito Zinzi – traspare una sorta di divisione tra i “buoni” (in questo caso Monti e Caldoro, che non vogliono l’aeroporto) e i “cattivi”, ovvero i politici locali, interessati a questo progetto. Non è una questione di lotta tra opposte fazioni politiche, come dimostra la mobilitazione trasversale avvenuta a favore della realizzazione dello scalo. E poi, in un territorio come il nostro, dove non si può certo negare la presenza della criminalità organizzata, c’è l’assoluta necessità di creare occasioni di sviluppo e di occupazione per i nostri cittadini, che vivono più di altri la drammatica crisi economica che sta attanagliando il nostro Paese. La camorra si combatte con lo sviluppo, con la creazione di opportunità di crescita e non con l’immobilismo, giustificato dal fatto che nella nostra terra (come in molte altre, fra l’altro) c’è il crimine organizzato. Questo tipo di ragionamento, infatti, ci porterebbe ad essere condannati ad un destino di declino irreversibile. E invece – ha concluso Zinzi – il nostro territorio ha bisogno di opere del genere per riscattarsi e provare a risalire la china, combattendo con il lavoro e con i fatti il crimine camorrista”.