Alife-Dopo le vampe della notte i ramoscelli di vicinanza e solidarietà del popolo alifano. Questo in un giorno che segna uno spartiacque nella storia della città : quello del via libera al dissesto finanziario approvato in seconda seduta con sei componenti della maggioranza. La minoranza del “Toro” non ha partecipato alla riunione domenicale di prosecuzione di quella infuocata di ieri. Applausi e “forza sindaco” hanno salutato l’ingresso in aula del sindaco Salvatore Cirioli vittima di una assai probabile azione di intimidazione(indagini avviate) con il fuoco dato a due auto di proprietà della sua famiglia. Difficile con collegare questo inquietante episodio ( anche in campagna elettorale si verificarono atti di danneggiamento sia pure minori) a quello che è il tema che ha agitato la scena politico-amministrativa nelle ultime settimane :la medicina del dissesto per risanare nel corpo di comune in profonda crisi finanziaria come illustrato in aula e prima ancora in conferenza stampa. ”Andiamo avanti – ha esordito Cirioli. Il vostro sostegno è per me linfa vitale e che mi dà ancora di più forza che sono nel giusto” ha aggiunto prima di dare la parola alla segretaria per l’appello della nuova seduta. Poco prima che iniziasse l’appello per la seduta valida in seconda convocazione suona una suoneria di un cellulare, è quella della famosa canzone “ It’s a final Countdown” del gruppo “Europe”: il conto alla rovescia(il tiolo della canzone) è finito. E’ a questo punto che sei della maggioranza approvano il dissesto dopo la lettura di un documento dell’assessore al bilancio Luca Sasso :” il dissesto non è una scelta politica ma un obbligo di legge” afferma il giovane assessore seguito da un discorso dell’assessore e capogruppo di Uniti Gianfranco Di Caprio sulle conseguenze di questa soluzione ”è la prima d’atto della certificazione di certi numeri e guai a mistificare ” oltre a spiegare il funzionamento dei meccanismi operativi legati al post- dissesto come disposto dalla legge. A giorni gli uffici e la giunta saranno affiancati dagli uffici della corte dei conti per il progressivo risanamento dell’ente.
Michele Martuscelli