CANCELLO ED ARNONE – «Sono indignato». Sintetizza così i suoi sentimenti il leader dell’opposizione Raffaele Ambrosca dopo la prima giornata della festa della mozzarella a Cancello Arnone.
«Si è avuti la capacità di far regredire un evento che avevamo costruito nelle mie amministrazioni a volgare sagra di paese – ha spiegato – privando allevatori, produttori di un appuntamento importante ideato per promozionare il nostro oro bianco. I primi sono stati privati del loro spazio per dare sfogo alle enormi sofferenze del comparto, i caseifici sono stati tagliati fuori da ogni forma di promozione». Ambrosca evidenzia tutti i punti oscuri che si sono avuti nella festa e chiede chiarezza. «Un tempo il ponte era ricoperto di bandiere a simboleggiare il fatto che Cancello Arnone era una città europea – ha sottolineato – oggi è stato deturpato con scarti di luci di Natale che mortificano il senso della festa della mozzarella e ne certificano il suo ridimensionamento sul piano culturale. Inoltre, vorrei capire, in base a quale criterio sono stati scelti i quattro cinque paninari che hanno preso parte alla festa e quanto hanno pagato per i permessi. Non c’è alcuna traccia né delle modalità di scelta, né di quanto il Comune di Cancello Arnone ha incassato, così come prevede la legge. L’unica certezza è che dei nostri compaesani sono stati esclusi da questa attività. E il sindaco non ci venga a dire che è tutto certificato, dal momento che sappiamo che ci sono degli incartamenti, ma, questi, per essere validi, in ossequio alla trasparenza amministrativa, che non è un mio slogan, ma una legge dello stato, devono essere resi pubblici, accessibili ai cittadini, prima ancora che ai consiglieri comunali». Ambrosca sottolinea come il «fallimento della festa sia stato certificato, oltre che dal gran numero di scontenti, produttori, allevatori, venditori, anche dal clamoroso calo di presenze che si è registrato». «Grazie al nostro Pasqualino Cancello Arnone ha perso l’ennesima occasione – ha concluso – il nostro Attila ha colpito ancora. E’ passato e ha distrutto un evento fiore all’occhiello del nostro territorio».