Dallo spopolamento allo… spolpamento. L’area matesina sta collassando.E’ un processo in atto da tempo diventato ancora più acuto negli ultimi anni. Non bisognava avere doti di preveggenza per intuire lo scenario che si sta consumando in un territorio periferico gonfiato dalla spesa pubblica .In tempi di ritiro e di rientro dai fasti della spesa pubblica così facilmente a portata di mano ecco venire fuori la fragilità di un tessuto socio economico cresciuto in anni di “vacche grasse”.
A ciò gli ultimi orientamenti politico legislativi nel nome della “spending review” che sta segando i rami di apparati pubblici di servizi. E’ in corso la piena del riflusso da politiche ed azioni di insediamento di pezzi della pubblica amministrazione. Altro che decentramento verso i poteri pubblici locali, come ci hanno ubriacato per un intero decennio : adesso la parola d’ordine è accentrare. Tutto o quasi. Azzerare le periferie. Gli spazi periferici diventano costi insostenibili per la spesa statale ed allora zac… si taglia, si sradicano istituzioni o servizi collettivi. La perdita del tribunale locale, nell’ignavia della gente e dei partiti locali( a che servono se non movimentano l’opinione pubblica) è apparsa una battaglia di categoria .Così non è : aveva un valore di identità territoriale. A serio rischio l’agenzia delle entrate. Chissà se sopravvivranno gli uffici Inps.
Negli anni scorsi sono stati sottratti e rientrati uffici come l’Uma( lo ricordate l’ufficio per le utenze agricole?) o la polizia amministrativa provinciale riaccentrata a Caserta-città . La forestazione, comparto che, decenni e decenni, è stato il polmone, non solo “verde” del territorio agro-forestale, ma economico per le rimesse stipendiali è in uno stato di assoluta incertezza .Periferia geografica, economia, politica : il dramma delle aree interne è legato alla logica dei costi, di improduttività. Una logica economica che si è imposta a livello di politica nazionale e generale che è caduta sulle teste di questi territori marginali ed a spiccata specificità geo-politica a cui non si è riusciti a contrapporre un’alternativa basata su pregi e vantaggi connessi allo status di area interna( risorse ambientali , rurali) . Un “gigantismo” che ha azzerato il nanismo locale.
Michele Martuscelli