L’azione giudiziaria che ha visto protagonista l’Azienda Ospedaliera di Caserta sancisce che l’azione delle organizzazioni camorristiche si fonda sulla costruzione di in vero e proprio “sistema” di relazioni con il mondo politico, quello tecnico-amministrativo e quello imprenditoriale. Non si può più parlare di infiltrazioni: siamo, ormai, all’evidenza di una organicita’ di scopi e strumenti tra soggetti politici e camorra che con ogni probabilità attraversa e pervade molti aspetti della cosa pubblica, specie quelli dove i flussi di spesa siano certi. E resta da chiedersi come persone già segnalate in precedenti inchieste siano rimaste al proprio posto in azienda nonostante esplicite richieste di intervento, anche recenti, da parte di autorevoli esponenti del PD. Non sembra dalla prima lettura dell’ordinanza e dalle indagini precedenti che ci sia una soluzione di continuità tra mondi e linguaggi che invece dovrebbero essere distinti e distanti. Il fatto che esponenti politici di primo piano, con funzioni di leadership nei propri territori, sarebbero anche diretta interfaccia con il potere mafioso getta un’ombra funesta sull’azione di una intera classe dirigente provinciale e cittadina negli ultimi dieci anni. Così come desta preoccupazione la capacità delle stesse organizzazioni di garantirsi, in modo organico ed a seconda delle stagioni politiche, referenti di primo piano in grado di determinare le scelte dei rispettivi campi di appartenenza in modo tale da garantire continuità agli interessi criminali, in cambio di consenso carriere e garanzie. Il cerchio si è cioè chiuso tra interessi che si sono manifestati convergenti e condivisi. La cosa pubblica, l’interesse dei cittadini sono stati asserviti a questi intrecci nell’ospedale. Di fronte a tutto ciò non si può fare altro che segnare una assoluta e netta opposizione, non solo al metodo ma anche a qualsiasi tentativo di negazione dell’emergenza che stiamo vivendo. E questo per salvaguardare la funzione pubblica del Partito, la cui unica titolarità spetta alla comunità di democratiche e democratici che hanno già espresso nella recente Assemblea provinciale la propria decisione di non avallare alcun patto di gestione politica con la Forza Italia di Cosentino negli enti strumentali. E soprattutto per rispetto nei confronti dei cittadini che, ad esempio, stanno subendo da anni l’impoverimento qualitativo e quantitativo dell’assistenza sanitaria nella città di Caserta. E che adesso scoprono,grazie alla DDA, che c’era un sistema politico-amministrativo-criminale che usava l’ospedale cittadino come elemento di diretta influenza in funzione di rilevanti interessi. A tale proposito il gruppo consiliare del PD di Caserta chiede rapida chiarezza e ribadisce la necessità di una cesura immediata con il recente passato nell’assetto amministrativo del nostro ospedale e dell’ASL, senza timidezze che a questo punto sarebbero incomprensibili.
Il Gruppo Consiliare PD Caserta