NAPOLI – “A tre mesi dalla soppressione definitiva degli ‘Ambiti Territoriali Ottimali’, appare inopportuno procedere alla costituzione di un ulteriore Ato per la gestione del ciclo delle acque in provincia di Caserta”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo, Consigliere regionale Pd e Presidente della Commissione Trasparenza, a margine dell’audizione sulla Costituzione dell’ATO 5 a cui hanno partecipato l’Assessore Regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, il Sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, il Coordinatore dell’AGC n.05 Ecologia, Ambiente, Disinquinamento e Protezione Civile, Michele Palmieri, il Consigliere regionale Pd, Lucia Esposito. Gli Ato Acqua furono istituiti nel 1994 col la legge 36 che riorganizzava i servizi idrici aggregando sotto un’unica autorità i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. La legge 42/2010 ha decretato la soppressione delle Autorità d’Ambito a partire da marzo 2011. Successive proroghe hanno fissato la data di soppressione al 31 dicembre 2012.
La legge stabilisce inoltre che le Regioni dovranno ripartire le funzioni degli ATO ad altri enti. Nel corso dell’audizione, il Sindaco Cappello, ha segnalato “che esistono delle incongruenze circa la costituzione dell’Autorità in quanto hanno partecipato all’assemblea di nomina del Presidente, alcuni comuni che non avevano preventivamente approvato in Consiglio Comunale lo statuto e l’adesione all’ Ato”. Forti perplessità sono state espresse anche dall’Assessore Giovanni Romano il quale ha precisato “che l’organo regionale non ha avuto alcun ruolo nell’ambito della definizione dell’iter di costituzione dell’ATO 5” e ha annunciato l’avvio di un accertamento di verifica sulla procedura adottata. L’Assessore ha aggiunto anche che proporrà al Consiglio regionale di mettere allo studio un intervento legislativo per il riordino dell’intero comparto legato al ciclo delle acque”. Inoltre, i consiglieri Caputo ed Esposito hanno provocatoriamente annunciato che: “è allo studio anche una nostra possibile iniziativa legislativa mirante all’abrogazione della norma istituiva l’Ato 5. “L’attuale normativa – sottolinea Caputo – non chiarisce a quali enti saranno demandate le funzioni degli ATO, ma lascia intendere chiaramente che non potranno essere enti di nuova costituzione, in quanto la ratio della norma sta nel contenimento delle spese degli enti locali e nella semplificazione del sistema. Ecco perché ritengo illegittima e assurda la costituzione di una struttura che non farà altro che aumentare le spese a carico dei cittadini in un momento già così difficile. Anche per questo, la prossima settimana – conclude Nicola Caputo – convocheremo in Commissione il Presidente dell’Ato 2 ed il nuovo presidente dell’Ato 5 per approfondire soprattutto gli aspetti procedurali che hanno portato alla costituzione del nuovo Ato 5”.