L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Sagiocco rompe il silenzio sulla possibile vendita dell’ex Maddalena e lo fa con un atto ufficiale. Una delibera di giunta in cui si invita il direttore generale dell’Asl Menduni a ritirare il bando pubblicato lo scorso 31 luglio e si chiamano i rappresentanti degli enti istituzionalmente competenti ad attivare il tavolo di concertazione per la stesura delle azioni necessarie alla volgarizzazione del complesso immobiliare dell’Ospedale Psichiatrico Santa Maria Maddalena.

Una posizione netta quella dell’amministrazione Sagilocco, posizione consequenziale agli atti posti in essere nei mesi scorsi come il protocollo d’intesa firmato, oltre che dal comune, dalla Sun e dalla stessa Asl per “elaborare un percorso di collaborazione e coordinamento per la definizione e l’attuazione delle azioni e degli interventi di riqualificazione e recupero dell’area in parte dismessa”.

L’atto dell’amministrazione ribadisce che l’ex Maddalena nel Piano Regolatore Generale vigente è in parte un’area omogenea F1, ossia destinata ad attrezzature pubbliche (istruzione universitarie superiore e, per attrezzature culturali e sociali), e G, ossia destinata a servizi di interesse urbano. Proprio per questi motivi l’Asl non può pensare di vendere l’area senza coinvolgere il comune. “Ritenuto che – si legge ancora nella delibera – un intervento di tale portata  (la vendita ndr) e di importanza strategica non solo per la  nostra Città, ma anche per l’intero territorio del più vasto comprensorio, non può  prescindere dalla interlocuzione istituzionale tra gli enti territorialmente competenti che ne potranno condividere le azioni nell’interesse esclusivo della collettività ed i costi  secondo un cronoprogramma che tenga conto delle opportunità che l’Europa consente  e, perché no, in concerto, anche solo per una parte di esso, con portatori di interesse  di provata esperienza qualificata; Ritenuto di dover intraprendere un’azione finalizzata all’attuazione di quanto sopra  detto evitando contenziosi che potrebbero non solo inficiare le procedure in atto con aggravio di spese sulla collettività, ma anche il rallentamento delle procedure in  itinere”. Invito e minacce di contenzioso. Chissà se Menduni recepirà l’invito

Angelo Golia

 

 

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