“Nei giorni scorsi qualcuno polemizzava con il fatto che essendo stato escluso dalla competizione Rossi, ci si poneva allora il quesito se poteva lo stesso votare. Ovvio che può votare, lo strumento delle primarie è democratico, inoltre se qualcuno avesse letto il regolamento, che abbiamo sottoscritto, compreso io, avrebbe letto che tutta la cittadinanza, di qualsiasi colore politico e ideologia, può, se vuole venire a votare alle primarie, scegliendo quello che ritiene il candidato sindaco, in questo caso, più adatto a competere con il centro destra, alle prossime amministrative.” Dichiara Luigi Menditto, “Escludere i non iscritti a un partito dal voto alle primarie del centrosininistra per il prossimo sindaco di Aversa, e’ “un pericoloso arretramento culturale da parte di chi afferma di essere del centrosinistra”, e farebbe bene a chiamarsi fuori. Lo afferma Menditto, che boccia cosi’ il comportamento polemico, nei giorni in cui si invita la cittadinanza a scegliere persone nuove, coerenti e che possano dare un volto nuova alla città, migliorando la vivibilità e i servizi al cittadino, e sopratutto tagliando con il passato, e portando vero rinnovamento, tra cui avere un sindaco giovane, ma sopratutto di Aversa, dopo anni di invasioni estranee alla città normanna.” “Si comincia male e si rischia di finire peggio”, afferma Menditto, “Pur non facendo noi parte delle primarie, riteniamo che se fosse stato scelto di non far votare Rossi, questo sarebbe stato un arretramento culturale- attacca- questa sarebbe stata, ma non lo è, la dimostrazione che la sinistra, inglobata in questo sistema, rischiava, in nome dell’accordo a tutti i costi, di dover rinunciare alle proprie istanze fondamentali”. Quindi, concludono, “accoglieremmo con favore che Rossi decidesse di venire a votare alle primarie dicentro sinistra del 6 marzo”. “Si dice che il problema è costituito dal mancato inserimento di Rossi alle primarie. Nulla di più sbagliato. Il problema, semmai, è decidere se far divenire le Primarie qualcosa di serio, di politicamente valido, o trasformarle in una manifestazione propagandistica. Noi siamo convinti di doverci impegnare solo sulle cose serie, perché, per essere attendibili, le Primarie devono simulare in tutto e per tutto il voto elettorale reale. Da questo punto di vista, non si può transigere. Aggiungo che, in sede di tavoli di concertazione, sul tema specifico del voto aperto a tutti, come UDC abbiamo sostenuto, ascoltati, che era un errore consentirlo ai soli iscritti ai Partiti in quanto si sarebbe anche attuata una discriminazione con gli altri, per cui tutti i cittadini sono libero di venire a votare, compreso Rossi”.