“Con enorme rammarico devo ancora inserirmi nella discussione che riguarda la redazione del PUC della nostra città. Oltre alla condivisione delle dichiarazioni dell’amico Bisceglia non posso non evidenziare i gravi ritardi che questa amministrazione sta accumulando nella redazione del Puc e addirittura nelle nomine delle figure essenziali per il corretto svolgimento dello stesso”. Così il consigliere comunale d’opposizione Michele Galluccio riapre il dibattito sul Piano Urbanistico Comunale.

“Se  -continua – non esistono obiettivi e scenari di intervento, se  esiste solo  un delibera  di indirizzo vaga non condivisa con la città, che tra l’altro dovrebbe dare il consiglio comunale, se non esistono le figure professionali che studiano l’impatto che il PUC di una città ha sul terrritorio, quale programmazione questa amministrazione sta facendo in questo settore?  Quali istanze del territorio raccoglierà il nuovo regolamento comunale del redigendo PUC ?  Ad oggi nulla e’ stato fatto. Forse   il sindaco su questo argomento, dimostra di non aver le idee  non troppe chiare vista la risicata maggioranza da rincorrere negli ultimi tempi. Oltretutto ritengo non si possa prescindere dai due ordini professionali presenti in città, che esprimono due presidenti Aversani, anche tecnici del settore, e giungo alla conclusione che non è assolutamente pensabile evitare di coinvolgere le facoltà di architettura ed ingegneria in questa importante programmazione, poichè sono due ordini che possono  contribuire alla corretta elaborazione dello stesso.”

Galluccio fotografa l’attuale situazione della città normanna: “Aversa e’ una città satellite di tutto l’agro Aversano,  satura di abitazioni e quartieri dormitorio, oltre che di servizi che offre alla cittadinanza e ai paesi limitrofi.  La vera opportunità di questa amministrazione e’ provare e dimostrare che il puc può essere volano di sviluppo per le periferie e per il centro storico del nostro territorio, può essere volano di sviluppo per una zona dedicata solo alla movida, magari anche fuori dal centro storico della città, per nuovi parchi pubblici, per quelle zone parcheggio tanto desiderate, oltre a dover assolutamente salvaguardare le restanti zone agricole per  sottrarre definitivamente da usi impropri, non connessi alla loro funzione, evitando quella disastrosa conurbazione che oggi non distingue più il confine di una città dall’altra. Il puc dovrà dimostrare che questa amministrazione ha un’idea della vivibilità da ridare a quelle zone sovraccariche di  residenti e scarsa di servizi ,  un’idea di vivibilità per i giovani, che numerosi affollano i nostri quartieri nei fine settimana, per quegli imprenditori che sono pronti a creare posti di lavoro come accaduto in via Seggio, per quei cittadini che oggi soffrono l’incapacità di una amministrazione nel regolamentare la movida”.

Duro l’affondo contro l’amministrazione Sagliocco: “In questi mesi nulla ancora è stato fatto; tutto è’ fermo al palo e sulla scrivania di un dirigente che tra pochi mesi andrà in pensione.   Il Sindaco ancora non ha compreso che l’adozione di un atto rilevante come il Piano Urbanistico Comunale non puo’ avvenire in assenza di un coinvolgimento più ampio di tutte le forze politiche e sociali della Città e che, con il ritardo accumulato sino ad ora, e senza l’opportuno coinvolgimento, il puc potrebbe avere solo incertezze e scelte non condivisibili elaborate in pochi giorni in oscure stanze.  Ma la cosa  più preoccupante e’ il ritardo accumulato in ogni fase progettuale del Puc quale ennesima  dimostrazione di una mancanza cronica di una visione complessiva della città e  di una programmazione generale del territorio.Il puc non ha colori politici, e’ la programmazione del territorio che vedrà le future generazioni investire e vivere l’ambiente, la città, le strade, le piazze, la qualità della vita”.

Il tempo dei tentennamenti, però, deve terminare. “Ora basta chiacchiere. Si parta con il piede giusto, magari proprio dalla Maddalena, cambiando la sua destinazione nel redigendo puc, senza sotterfugi o discorsi forvianti, dando un segnale ai cittadini della vera trasparenza nella gestione della res pubblica.  Non serve dire che non saranno fatte speculazioni sulla stessa. Non è nel diritto del comune e del sindaco, senza un atto concreto di indirizzo politico, come lo potrebbe essere il PUC, dire che in quella zona non è posssibile costruire.  L’attuale Prg del comune di Aversa prevede il contrario, il resto è solo politichese.    Per questo che  invito  questa amministrazione ad un atto di responsabilità che chiarisca che la redazione del piano  non può essere fatta in qualche oscura stanza o studio professionale, ma che il coinvolgimento di associazioni, istituzioni enti  cittadini e paesi limitrofi  nei termini di legge e secondo le modalità prescritte e’ un atto che oramai non può essere più tralasciato augurandoci che quanto prima in commissione urbanistica possa iniziare una vera discussione su atti concreti senza perdere piu’ tempo nell’imminenza della scadenza dei termini della regione per la redazione del puc”.

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