A più di 150 anni dalla fondazione del Ginnasio Comunale di Aversa, l’odierno Liceo Classico “Domenico Cirillo”, in cui si fondono la storia dell’istruzione locale nonché del patrimonio architettonico Normanno, trova una situazione degradante e aberrante chi, come noi, costruisce il proprio futuro confidando nell’eterno fascino della cultura classica. Ma tale “situazione” di malessere non può restare imprigionata all’interno di quelle storiche mura e di quella ristretta cerchia di persone che la vivono ogni giorno. E proprio queste ultime, spinte dal senso civico tipico di chi crede nel cambiamento, hanno stilato una lettera posta all’attenzione di quelle istituzioni che propagandano quel cambiamento avvolto, per certi versi, in un nebbioso manto di utopia. Chiunque viva la scuola, conosce a fondo la carenza del sistema scolastico italiano, frutto di un retaggio storico che ha posto al centro la speculazione – non solo edilizia – e gli interessi personali, accantonando il valore puro della cultura. Pertanto ci sentiamo in dovere di denunciare l’indulgenza nel garantire la sicurezza a 1000 alunni, allocati in due sedi. Infatti una delle due, da decenni, è oggetto di problematiche relative alla stabilità della stessa. Nel 2013, un’ala adiacente ad una delle tante chiese abbandonate costituenti la ricchezza storica dell’hinterland aversano, crollò, causando grave disagio per alcune settimane. Illo tempore, il problema fu celato dietro la solita rassicurazione del momento, la quale perdurò fino alla fine dell’anno scolastico. In quello successivo, 2013-2014, i fenomeni sismici di dicembre e gennaio causarono l’apertura di alcune crepe palesemente manifesto della pericolosità della struttura. Le indagini condotte dagli uffici addetti della Provincia di Caserta si conclusero poco efficaci nella fattispecie: furono chiuse quattro classi, tacciate come inagibili. Questo ed altri provvedimenti, a discapito dell’intera popolazione scolastica, ebbero i loro effetti negativi, tanto da ritrovarci oggi intere classi a tenere lezione in spazi angusti per qualunque attività didattica. Nonostante i disagi, annichiliti dalla volontà di studio di ogni singolo individuo, anche stavolta il tutto fu deposto nell’oblio e nel dimenticatoio, probabilmente rifugio comodo dei responsabili di una politica che si ferma ai tavoli di incontro. Il 20 gennaio di quest’anno abbiamo assistito all’ennesimo scempio: oltre all’ala inagibile, alle aule chiuse e/o ammuffite – causa di malori tra i numerosi soggetti asmatici – una chiazza di acqua ha testimoniato come la struttura scolastica venga messa in ginocchio anche da un banale evento meteorologico quale la pioggia: la copertura del secondo piano della sede succursale, già segnalata come danneggiata, non trattenendo l’acqua, ha permesso che il soffitto si riempisse pericolosamente di acqua piovana, giungendo ad una penetrazione tale da costringere all’evacuazione delle aule gli alunni. Quanto detto finora è da sommare alle problematiche connesse alla sede centrale: aule inagibili, caduta di calcinacci dovuta all’umidità e alla scarsa qualità dei materiali utilizzati durante la costruzione della struttura, perdita nelle aule di acque reflue provenienti dagli scarichi dei servizi igienici. Non possiamo tralasciare i disservizi che accomunano tutti gli appartenenti alla comunità scolastica, a partire dalla mancanza di materiali inevitabilmente indispensabili, come quelli di cancelleria, fino ad un quasi inesistente riscaldamento degli interni. Con lo stesso senso civico che ci ha indotto a scrivervi, confidiamo con estrema stima e speranza nel vedervi fautori di quello stesso cambiamento precedentemente acclamato.

Perché la Scuola sia la Casa del Cambiamento e della Cultura, la quale sopravvive solo laddove vi sia l’interesse di chi costruisce il proprio futuro.

 

 

ADESSO SCUOLA

Mariano Scuotri

Pasquale Avella

Alunni del Liceo Classico “Domenico Cirillo” – Aversa

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