Ufficio acquedotto preso d’assalto da centinaia di persone a caccia di informazioni precise sulle bollette che il sindaco Sagliocco ha fatto recapitare alle famiglie aversane per la riscossione del canone del servizio idrico. Una lunga processione che dura praticamente da due giorni. Lunghe code, persone disorientate che cercano di capirci qualcosa in più. La domanda ricorrente è sempre la stessa “Dobbiamo pagare?”. Ripetitiva anche la risposta “Pagate, poi comunicatelo a noi e all’amministratore in modo da poter scalare l’importo al momento del conguaglio”. Ma le lettere intestate ai capofimiglia sono da un paio di giorni al centro di un forte dibattito politico. Michele Galluccio, tra l’altro assessore all’acquedotto per 4 mesi nella giunta Ciaramella, guida il plotone d’opposizione che contesta la legittimità dell’iniziativa dell’amministrazione Sagliocco. “E’ un contratto di servizio pertanto ritengo le bollette nulle. I contatori sono intestati ai condomini ed è inconcepibile intestare le bollette alle famiglie. La riscossione dei canoni idrici va senza dubbio alcuno rivista e migliorata ma prima andava modificato il regolamento in consiglio comunale. Se non c’è personale l’amministrazione esternalizzi il servizio di riscossione e lettura dei contatori invece di inviare bollette a caso”. E, intanto, la coda scorre all’interno dei locali ed emergono errori da parte del comune. C’è chi racconta che la lettera sia arrivata a lui e a sua madre, chi invece a lui e a suo fratello. E ancora chi fa notare come il numero di contatore sulla bolletta sia sbagliato. “Dovreste andare al municipio – sbotta uno dei presenti – le bollette non sono partite da questo ufficio”. Sembra, infatti, che le bollette siano partite con i dati in possesso dell’ufficio anagrafe e ciò spiegherebbe anche perché in un secondo momento va comunicata l’utenza cui si appartiene al comune. Nei prossimi giorni, comunque, sarà battaglia su questo tema perché la lotta all’evasione è sacrosanta ma anche il rispetto delle procedure.
Angelo Golia