“Questa consiliatura, che ha messo all’ordine del giorno il regolamento per gli standard comunali, ha la grande responsabilità di ridisegnare la città mettendo fine a decenni di disinteresse nei confronti di quelle porzioni di terreno che avrebbero dovuto diventare una risorsa a servizio dei residenti e che invece o sono stati recintati, quindi negati alla collettività, o lasciati nella totale incuria e oggi sono un ricettacolo di erbacce e rifiuti”. Ha le idee chiare il consigliere comunale del Partito Democratico Marco Villano nell’affrontare la questione degli standard comunali, oggi, tra l’altro, oggetto di un’inchiesta della Guardia di Finanza nella quale è stato evidenziato un tasso di illegalità che supera il 70% dei casi. “Rivendico la priorità della politica sull’azione della magistratura per cui auspico che i miei colleghi abbiano la voglia e il coraggio di regolamentare questo settore e di avviare una ricognizione degli standard comunali per valutare quali possano diventare, in tempi rapidi, una risorsa per la collettività”. Non è un’impresa facile e Villano ne è consapevole. “Questa città – aggiunge – ha conosciuto uno sviluppo urbanistico senza regole per vari decenni. Non nascondiamoci che alcune zone sono poco a misura di cittadino, agglomerati di cemento con strade strette e pochi spazi di aggregazione e socialità. Gli standard assumo quindi un’importanza strategica per creare una città più bella e più accogliente”. Questa descrizione, però, si adatta bene alle zone nuove della città mentre aree di questo tipo sono presenti anche in altre zone. “La madre di tutte le questioni è quella di via San Lorenzo, dove insiste uno standard di circa 6000 metri quadri. Lì il comune, come abbiamo già proposto, potrebbe realizzare una piazzetta con annesso parcheggio a supporto del Dipartitmento di Architettura. Ciò, oltre a dimostrare grande attenzione nei confronti di un quartiere di cui ci si ricorda soltanto in campagna elettorale, metterebbe anche la città al riparo da nuovi casi di usucapione”.