CASERTA – La giunta comunale, nel corso della riunione odierna, ha stabilito di sottoporre al Consiglio comunale la revoca della delibera con la quale, nello scorso dicembre, era stato approvato il regolamento per l’istituzione e l’applicazione dell’imposta di scopo. “Una necessità – spiega al sindaco – in considerazione della crisi economica che grava sempre più sulle famiglie, ma non solo. Abbiamo ritenuto di poter adempiere correttamente e completamente alle opere pubbliche cui i previsti proventi dell’imposta di scopo erano destinati. La comunità non sarà ulteriormente gravata da un’altra imposta e vedrà realizzate le opere di manutenzione previste per il Chiostro di Sant’Agostino, per le strade e le scuole cittadine, per il verde pubblico”.
“Con questa nostra proposta al Consiglio – aggiunge l’assessore alle Finanze, Nello Spirito – eliminiamo un’ulteriore imposta addizionale a carico dei citrtadini proprietari di seconde case. I previsti proventi di circa 900mila euro potranno essere utilmente sostituiti da una quota parte delle nuove sopravvenienze finanziarie derivanti da un maggiore trasferimento dello Stato per oltre 4 milioni di euro”. L’esecutivo ha anche adottato una delibera che rettifica l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato da presentare al ministero dell’Interno. “Abbiamo accolto i rilievi e fornito le spiegazioni richieste dal ministero dell’Interno – dice il sindaco Pio Del Gaudio – e confermiamo con questo bilancio ciò che abbiamo sempre indicato ai cittadini: una manovra finanziaria finalmente attenta a entrate e spese, assolutamente non piegata come in passato ad esigenze che travalicavano i fondi realmente a disposizione dell’Amministrazione. Ogni nostro atto, ancor prima della dichiarazione di dissesto, un atto dovuto al senso di responsabilità che vogliamo garantire ai casertani, è ispirato ai principi di una manovra finanziaria trasparente e responsabile”. “Quello licenziato dalla giunta – precisa l’assessore Spirito – è un bilancio guidato dalla responsabilità e dalla massima attenzione a spese e entrate. Non solo vogliamo spendere ciò che realmente incasseremo. Di più: con una formula assolutamente innovativa istituiamo un fondo di svalutazione crediti di circa 2 milioni di euro, che non sarà attivato per la spesa fino alla reale entrata di pari risorse. E ancora, un elteriore fondo di circa 800mila euro, derivante dagli swap, costituirà ulteriore elemento di cautela per tutta la manovra finanziaria dell’Ente”.