“Autonomia delle scuole, nessun docente di serie A e di serie B, collegialità e valutazione dei dirigenti, coinvolgimento degli studenti, centri per la gestione amministrativa, lotta all’analfabetismo di ritorno, ridefinizione delle deleghe, concorso per soli abilitati”. Questi alcuni degli obiettivi a cui puntano gli emendamenti al ddl sulla scuola presentati dai deputati del Pd della Commissione Cultura, tra cui la parlamentare casertana Camilla Sgambato. “Abbiamo lavorato e stiamo lavorando per la buona scuola, perché riteniamo che sia un tema cruciale per il futuro del nostro Paese. Siamo certi che, con l’apporto di tutti, daremo alla scuola italiana la riforma di cui c’era bisogno”, ha commentato Camilla Sgambato, da settimane impegnata in un confronto continuo con gli attori della scuola per portare in commissione cultura eventuali correttivi e proposte migliorative. “Punto centrale – hanno spiegato i deputati Pd della commissione in una nota congiunta – è l’autonomia delle scuole: gli organici funzionali saranno garantiti con un potenziamento dell’8% in più di docenti per ogni scuola, per una scuola davvero coerente con le richieste degli studenti, delle famiglie e del territorio. I docenti dell’autonomia non vengono impegnati sui posti vacanti ma come vera ricchezza a disposizione della scuola perché tutti sono organico dell’autonomia”. Quanto poi alla figura del dirigente scolastico, pensato dalla riforma come “un vero leader educativo, sarà chiamato ad assumere responsabilità maggiori e le sue scelte saranno sottoposte a valutazione. Non abbiamo, ovviamente, trascurato il ruolo degli organi collegiali che elaborano e approvano il piano triennale e abbiamo proposto, non solo un maggior coinvolgimento degli studenti nel processo decisionale, ma la valorizzazione del loro curriculum nella valutazione finale per gli esami. Inoltre lo staff organizzativo e di supporto didattico del dirigente potrà essere costituito dal 10% dei docenti dell’istituto. Come avevamo anticipato abbiamo previsto un piano straordinario di mobilità per i docenti già di ruolo con superamento del vincolo triennale, abbiamo ridefinito gli albi territoriali, che coincidono con le reti di scuole. In questo modo nessuna esclusione di personale, ma risorse in comune, soprattutto per garantire l’opzionalità dei curricula degli studenti. Previsti poi centri di servizio per la gestione di aspetti amministrativi. Fondamentale – prosegue – la scelta del concorso per i soli abilitati con diverse modalità che valorizzano titoli professionali e servizio da definire nel bando; attenzione a tutti coloro che sono inseriti nelle graduatorie di merito del concorso 2012 e finalmente uno spazio all’educazione degli adulti contro il preoccupante analfabetismo di ritorno. E abbiamo poi puntato a una diminuzione delle deleghe, con una più chiara definizione di alcune di esse: nuove modalità per diventare docenti, una valutazione degli alunni coerente con il ruolo formativo e di orientamento, nuove modalità per gli esami del primo e del secondo ciclo, una nuova delega per valorizzare anche la bellezza del made in Italy attraverso la scuola”. “Il lavoro in commissione cultura – ha concluso Camilla Sgambato – è impegnativo ma, al contempo, produttivo. Miglioreremo quello che ancora c’è da migliorare e sono certa che si arriverà alla fine con un ottimo lavoro”.

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