CARINOLA – L’ incontro con il primo cittadino Luigi De Risi per discutere della crisi idrica è avvenuto nel tardo pomeriggio di martedì. Per l’occasione oltre alla questione dell’acqua i residenti di Borgo Laurenzi hanno evidenziato al sindaco altre carenze. “Qui gli spazzini non si vedono quasi mai” – hanno affermato in coro – “le macchine spazzatrici non si vedono da tempo la spazzatura viene prelevata a rilento ed intanto le bollette le dobbiamo pagare”.
Inoltre dopo la forte alluvione del 31 ottobre scorso siamo stati praticamente dimenticati nonostante abbiamo segnalato diverse problematiche. Si notano in diversi punti le griglie di scolo completamente otturate. Il primo cittadino si è impegnato a segnalare a chi di competenza tutte queste rimostranze. Chiaro che la questione principale che si è discussa con il numero uno del governo locale è la mancanza di acqua. “Speriamo che con l’attivazione di un nuovo pozzo ubicato sulla Grancelsa riusciamo a risolvere questo problema”- ha commentato De Risi. “Purtroppo mi rendo conto di quello che può creare una situazione del genere ma ci siamo trovati a un certo punto in una fase di emergenza visto che le falde acquifere dei vecchi pozzi si sono prosciugate” – ha rimarcato De Risi. L’impegno del sindaco è stato poi quello di aspettare qualche giorno e vedere la funzionalità del pozzo e l’attivazione della corrente alle nuove pompe. Qualora non dovesse funzionare come si deve l’attivazione di questo pozzo si procederebbe ad una diversa attuazione della razionalizzazione dell’acqua. Pronto anche un bonus speciale per eventuali rimborsi qualora i cittadini del posto decidessero di predisporre un autoclave o serbatoi d’emergenza. Ma come detto all’inizio l’incontro è servito per mettere in evidenza anche altri problemi. E oltre a quello già menzionato delle operazioni di spazzamento c’è quello della presenza dei randagi. Tasto a dir poco dolente per l’amministrazione locale. Infatti la fascia tricolore ha invitato i cittadini di buon senso a prendersi cura degli animali abbandonati perchè costa sicuramente meno qualora si dovesse procedere a segnalare la presenza agli organi di competenza. Qui la conferma dell’enorme somma(90mila euro all’anno) che l’ente deve sborsare per ogni “randagio” che viene portato nella struttura di ricovero. Insomma se i cittadini collaborano diminuirebbero le spese e potrebbe essere un vantaggio per migliorare i servizi. Si pensi che per curare questi poveri animali non si ha la possibilità materiale di aiutare come si deve le persone “indigenti”. L’incontro di cui sopra è stato organizzato dal gruppo territoriale di Sinistra ecologia e libertà, grazie all’impegno di Anna Mannillo ed Emiliano Polia di concerto con i cittadini del posto.
Lello Santoro