“Il 16 Dicembre 2013 viene raggiunto l’accordo al MISE sulla mobilità volontaria incentiva, come strumento degli esuberi per i lavoratori e lavoratrici del gruppo INDESIT CAMPANY, mentre il 28 Gennaio 2014 viene siglato al Ministero del Lavoro quello riguardante i lavoratori prossimi alla quiescenza nei prossimi anni o quelli che desiderano uscire da INDESIT volontariamente.
A Roma tra l’azienda e il coordinamento nazionale delle Rsu di Fim, Uilm, Ugl viene raggiunto l’accordo. Inoltre, l’intesa che durerà un anno, fino al 30 giugno 2015, parte dalla procedura di mobilità aperta in data 5 giugno scorso e riguardante un massimo di 150 lavoratori dei siti italiani (15 Melano, 20 Albacina, 45 Comunanza, 75 Caserta) e prevede per i dipendenti collocati in mobilità e che dichiareranno la loro opposizione alla risoluzione del rapporto di lavoro, verrà riconosciuto un incentivo all’esodo, così articolato: per i dipendenti che non matureranno il trattamento pensionistico entro il periodo di mobilità, l’incentivo sarà pari a 30.000 euro lordi; per i dipendenti che matureranno il trattamento pensionistico entro il periodo della mobilità verrà invece corrisposto un incentivo lordo, determinato dalla differenza tra la somma lorda mensilmente corrisposta dall’Inps a titolo di indennità e l’88% della normale retribuzione lorda mensile, moltiplicata per i mesi di permanenza in lista di mobilità, mancanti per il raggiungimento della decorrenza della pensione.
Oggi la multinazionale americana WHIRPOOL, che ha rilevato proprio lo scorso anno gli impianti della famiglia Merloni, ha ripensato le sue politiche industriali, con la conseguenza di razionalizzare le capacità produttive del Gruppo in Italia e di questo passo si arriverà a chiusure e licenziamenti. Il primo industriale di Whirpool prevede la chiusura dell’INDESIT di Caserta, dove sono impiegati circa 800 lavoratori e del centro di ricerca e sviluppo di None (Torino). Gli esuberi sarebbero 1340. Non sono più accettabili le scelte scellerate delle aziende che vogliono chiudere l’unico stabilimento ex INDESIT di Carinaro. In esso sono occupati più di 800 lavoratori e lavoratrici che rischiano di essere spazzati via come già fatto nei mesi scorsi.
La Campania, ed in particolare la provincia di Caserta, sta pagando un pezzo altissimo in termini di occupazione, siamo davanti ad una desertificazione industriale (basti vedere la nostra zona industriale) di una delle più importanti regioni del Mezzogiorno. Hanno ragione i lavoratori quando affermano che la disoccupazione finirà per lasciare spazio alla criminalità organizzata.
Il circolo del PD e GD di Carinaro ancora una volta vuole mostrare la sua vicinanza e solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie. Il 1 Maggio scenderemo in piazza con i lavoratori per ribadire al governo nazionale e regionale di intervenire per scongiurare la chiusura. Collaboreremo ad ogni iniziativa politica che focalizzi l’attenzione sui temi del lavoro e della salvaguardia delle aziende del nostro territorio.
CIRCOLO PD e GD CARINARO