Ma quale “acqua calda”. Qua ci vuole proprio una bella camomilla. La forniremo a nostre spese a tutta la maggioranza di Carinaro dati i burrascosi eventi degli ultimi giorni. In seguito alla nostra segnalazione in merito alla multisala, pardon, ai rifiuti Raee (3 televisori) e copertone annesso presenti in via XIV maggio in pieno centro (ormai lì da una settimana) l’assessore Marino ha rassicurato tutti. “Eravamo e siamo perfettamente consapevoli della presenza dei 3 televisori in via 24 maggio”. Benissimo, vi starete dicendo, quindi sono stati rimossi? Ma che! L’assessore dichiara su Facebook: “Abbiamo deciso di agire d’ufficio e giovedì della settimana prossima, come previsto da calendario per la raccolta dei Raee, verrà effettuato l’intervento di rimozione, verrà rimosso e correttamente smaltito anche lo pneumatico, con buona pace di alcuni scopritori di acque calde”. Ma certo. Consapevoli dello sversamento illecito decidono di rimuovere i rifiuti da calendario. Anche un bimbo di 3 anni si accorgerebbe della mancanza di atteggiamento interventistico e risolutivo dei problemi. Senza tralasciare di considerare il rischio ambientale nonché di eventuali roghi tossici, ma andiamo avanti. I commenti presenti sotto al post dell’assessore all’Ambiente Marino ci danno spunto per mettere in luce le ultime diatribe interne della maggioranza carinarese. Vox populi vox Dei. Erano già ormai conosciute dai più le due fazioni formatesi all’indomani delle elezioni.

Da un lato il duo Stefano Masi-Eufemia Barbato, dall’altro il gruppo degli altri amministratori di maggioranza, Nicola Mauro Barbato-Serena Marino-Alfonso Bracciano-Elisabetta Mauriello-Rachele Barbato. In disaccordo su tutto e in guerra per ogni decisione si trascinerebbero nell’avventura politico amministrativa. Ma il bello (o il brutto) deve ancora venire. Appoggiati e sostenuti dalla vecchia guardia carinarese, nella fattispecie Maria Grazia De Chiara, Mario Masi, Sebastiano Moretti e Giuseppe Barbato, il giovane gruppo di amministratori peggio di come avvenne nella parabola del “figliol prodigo” avrebbe deciso di viaggiare a briglie sciolte. Completamente anarchici e incuranti della regia esterna che li ha portati fino al tanto agognato ruolo in amministrazione, hanno rinnegato i loro “padri” e vanno per cavoli loro. Tra i vari pomi della discordia l’ultimo che ha inasprito ancora di più gli animi sarebbe la tanto desiderata delega all’Asi. Il buon Stefano Masi se l’è accalappiata. Dura la reazione della vecchia guardia. Infatti avrebbero pressato per una delega esterna. Tra i principali concorrenti in gara c’erano la De Chiara (da notare anche la faida interna familiare: sembra che non la ascolti più neanche sua nipote Elisabetta Mauriello, presidente del consiglio comunale) e Paolo Bracciano (per i più smemorati: facente parte del vecchio gruppo insieme a Lello Sardo, sostenitori durante le ultime elezioni dell’attuale consigliere Alfonso Bracciano). Insomma si sta consumando un vero e proprio dramma.

Ma a Carinaro l’arte dello spettacolo non si esaurisce ai minimi livelli. Si starebbe realizzando una tecnica sopraffina metateatrale: all’interno del dramma gli attori-spettatori assistono ad una farsa. Alcuni dei big esterni fingerebbero infatti, nonostante siano avvelenati dal tradimento subito, di appoggiare le decisioni-non decisioni dei giovani amministratori anarchici. Ma quale “acqua calda”, assessore. In comune volano coltelli peggio che al circo. E di tutto questo ovviamente ne fanno le spese i cittadini. Sindaco Affinito le abbiamo trovato un nuovo ruolo: noi portiamo la camomilla, lei sarebbe così gentile da provvedere ai pasticcini? Così magari si addolciscono finalmente un po’ gli animi.

Valentina Piermalese

 

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