Non getta la spugna. È abituato a lottare. E continuerà a farlo. Marcello De Rosa ha rifiutato il programma di protezione. Al sindaco di Casapesenna è stato riconosciuto lo status di testimone di giustizia per aver fatto arrestare 7 estorsori dei Casalesi quando non era ancora primo cittadino. La Dda di Napoli gli ha proposto di trasferirsi con la famiglia in una località protetta. Ma lui ha detto “no, non abbandono la mia terra e la mia gente”. De Rosa non scappa. Resta in trincea per proseguire la sua battaglia per l’affermazione della legalità in quella che per anni è stata la roccaforte di Michele Zagaria, uno dei capi del clan. “Casapesenna – spiega ai microfoni di Campania Notizie – è la mia “casa”. Qui ho messo su famiglia, qui ho un forte legame con la gente. Non posso lasciare tutto e andarmene”. Non si sente un eroe. Ma una persona che ha semplicemente fatto il suo dovere di cittadino. “Denunciare gli estorsori è un fatto normale. E proprio per portare Casapesenna alla normalità ho deciso di impegnarmi in politica”, afferma De Rosa. Che non perde mai il sorriso neanche nei momenti difficili. Rimase sereno, seppure scosso, anche quando nel novembre scorso quattro malviventi fecero irruzione nella sua abitazione e sequestrarono sei persone, tra cui la moglie e le due figlie. Lui fu minacciato di morte. In seguito a quell’episodio è scattato l’allarme della Dda di Napoli. Ma il sindaco non ha mai pensato di mollare. “C’è un gruppo di amministratori locali composto da giovani che voglio voltare pagina. Lo stiamo facendo e continueremo a farlo”. Sollecitato sulle dimissioni dell’assessore alle Finanze Orlando Zagaria, il primo cittadino, sempre sorridendo, sottolinea che la “squadra è compatta e va avanti per la sua strada”. Poi elenca una serie di provvedimenti amministrativi che, rimarca, vanno nella “direzione giusta, quella di ripristinare la legalità e riportare Casapesenna a essere un paese normale”. E all’opposizione replica proprio con i fatti, con le misure adottate dalla maggioranza, invitando gli esponenti della minoranza a “non guardare il fuscello nell’occhio del proprio nemico, ma la trave nel proprio”. De Rosa è fatto così. Dice sempre quello che pensa. E soprattutto non si arrende. Rimane in prima linea. Non scappa dalla sua città.
Mario De Michele
LA VIDEO-INTERVISTA A MARCELLO DE ROSA