Importante appuntamento per il primo cittadino di Casapesenna invitato a Massafra in Puglia. Sabato mattina, Marcello De Rosa ha incontrato gli studenti ed i docenti dell’IISS De Ruggieri di Massafra, per la presentazione del libro di Gianni Solino, “La buona terra, storie dalla terra di don Peppe Diana”. L’invito è stato fortemente voluto dall’assessorato alla cultura di Massafra, per avere una testimonianza diretta da parte di un sindaco anticamorra. Una sala gremita ha accolto con entusiasmo le parole del sindaco De Rosa che ha salutato i presenti dicendo, “Ringrazio tutti per l’invito, che mi ha portato ad essere qui questa mattina, ma soprattutto per avere l’opportunità di parlare della mia terra. Una terra che per troppi anni è stata associata a termini come camorra, clan, casalesi, terra dei fuochi e potrei continuare con altre accezioni negative. E’ tutto vero, ma è anche vero che la mia terra, il mio territorio non è solo questo. Anche se per troppi anni si è parlato solo di questo. Tanto da convincere la gente che la camorra fosse un male endemico che sarebbe stato impossibile estirpare. Non è così, molti fatti oggi ce lo dimostrano lo stesso libro di Gianni Solino è una testimonianza positiva, le storie che ci racconta sono l’espressione concreta di situazioni e luoghi in cui il volontariato organizzato, le scelte quotidiane dei singoli, la nuova classe politica, possono offrire opportunità di lavoro diverse da quelle proposte dalla criminalità. Lottando per la creazione di un nuovo sistema culturale, sociale e politico, sono nati i presupposti per poter dare inizio a un sistema sociale positivo.” Rivolgendosi poi, direttamente ai tanti studenti presenti, il sindaco De Rosa ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto a lottare per il suo territorio. “Il desiderio di voltare pagina è qualcosa che ti nasce da dentro, e credo che sia direttamente proporzionale all’amore che si ha per la propria terra soprattutto quando si decide di non abbandonarla ma di continuarci a vivere facendoci crescere i propri figli. Questa è stata la mia scelta, e per “amore della mia terra”, consentitemi di riprendere la parole di Don Peppe, ho deciso di non chinare il capo. Ragazzi , siate parte attiva della società. Esercitate il vostro diritto più importante : la partecipazione. Costituite i Forum giovanili, le associazioni culturali, di volontariato, insomma siate parte attiva della comunità in cui vivete. Non tenetevi mai ai margini della vita sociale, solo in questo modo potrete comprendere appieno i vostri diritti, e solo in questo modo vi renderete conto che i doveri, in una società civile, sono spesso molto più difficili dei diritti che naturalmente ne scaturiranno. Oggi, nella mia terra, non parliamo più di speranza, siamo già nella fase del ripristino della legalità anche se non dobbiamo mai ritenere di essere ad un punto di arrivo, siamo in viaggio con molta umiltà, molta voglia di riscatto e di giustizia. Sicuramente con determinazione.”

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