“Lo studio attento degli atti ci porta a snodare agevolmente i fili di una matassa alquanto complicata”. Lo dichiara il consigliere comunale Francesco Apperti in merito alla vicenda della scuola di Ercole. “Come sempre ci troviamo di fronte al mix che sta uccidendo questa città da 20 anni lentamente, un insieme di cattiva politica, svogliatezza amministrativa e furberie del partito del mattone che approfitta di ogni situazione per lucrare sulle spalle dei cittadini. Adesso si fa ricadere su 36 famiglie la mancata validazione notarile dell’accordo economico stretto tra il comune di Caserta e il costruttore Antonio Crispino. La lettura della delibera consiliare 242 del 13 marzo 1990, infatti, ha consentito al nostro gruppo consiliare di ricostruire la vicenda. Il costruttore lottizzò l’area della frazione di Ercole racchiusa da via Camusso e via San Francesco e, come spesso avviene, si impegnò a realizzare l’edificio a scomputo degli oneri di urbanizzazione. Gli amministratori dell’epoca, parte politica e parte amministrativa, “dimenticarono” di registrare l’atto notarile consequenziale e il costruttore Crispino, al momento della dichiarazione di dissesto nel 2011, pare abbia richiesto l’inserimento in massa passiva dei fitti arretrati per una scuola che aveva ‘donato’ al Comune. Ancora tutta da scoprire la cifra del passato, che sarà nota solo alla chiusura del dissesto; quello che sappiamo è che dal 2012, il comune ha cominciato a pagare regolarmente il fitto di un immobile che le era stato ‘donato’ nel 1990, “circa 300mila euro all’anno” come dichiarato dall’Assessora all’Istruzione Daniela Borrelli in una intervista di qualche giorno fa. Strano, ma non troppo, che tale cifra non compaia nell’elenco ufficiale dei fitti attivi del Comune pubblicati nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito web dell’Ente. “Una cifra enorme che non possiamo più permetterci”, ha aggiunto l’Assessora, e non possiamo che essere d’accordo con lei… in realtà, non avremmo potuto, anzi non avremmo dovuto permettercela fin dall’inizio! Non siamo invece per nulla d’accordo con la soluzione prospettata dall’Amministrazione, ossia l’improvvisa chiusura del plesso. Chiederemo – continua Apperti – se sono stati mossi i passi per verificare se ci sono le condizioni per risolvere questa vicenda nel modo più giusto per tutti. La scuola di Ercole va salvata dalla speculazione. Il Pd, che amministra oggi la città, ben conosce la situazione visto che fu l’allora consigliere Enrico Tresca, nel consiglio comunale del 10 luglio 2013, a denunciare questa storia. Quali atti consequenziali hanno adottato, una volta arrivati alla guida della città? Uno solo: lo ‘sfratto’ di 36 bambini. Riporteremo questa storia in Consiglio Comunale per cercare di capire se ci sono profili di danno erariale, per recuperare quanto più possibile e restituire ossigeno alle casse dissestate del Comune. E’ triste vedere che ha distanza di decenni regnano le stesse pratiche e le stesse ‘dimenticanze’ ai danni della città e a favore dei soliti noti. Al costruttore Crispino, che pure aveva lanciato una candidatura a sindaco al grido di ‘fuori i ladri dal comune’, possiamo solo far notare che, a volte, i furbi riescono ad essere anche peggiori dei ladri soprattutto quando vengono violati i diritti di decine di bambini e di famiglie”.