Sabato 17 giugno in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, partenza ore 10 dalla Stazione di Caserta, migliaia di immigrati e rifugiati provenienti da tutta Italia prenderanno parte ad una grande manifestazione antirazzista organizzata da un coordinamento di associazioni laiche e religiose di Caserta quali il Movimento Migranti e Rifugiati, il Centro Sociale “Ex Canapificio”, il Comitato “CittàViva”, la Caritas, Migrantes, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Pietro”, Casa Rut, i Radicali Italiani, RFC Lions, gli scout. Dopo Barcellona, Milano, Bologna anche Caserta si mobilita perché vogliamo che l’Europa torni ad essere terra di asilo e di accoglienza. Siamo sempre più preoccupati e indignati per le proposte che la Commissione Europea ha presentato per riformare il sistema comune di asilo europeo, proposte che si basano sulla pericolosa logica securitaria, sugli accordi criminali come quello stipulato con la Turchia e con la Libia e sull’idea che le frontiere e i muri possano sostituire uno dei pilastri su cui si fonda l’Europa: il diritto d’asilo e di protezione nei confronti di chi scappa da guerre, persecuzioni, povertà. Logica che tradisce i principi della nostra Costituzione e che abbiamo rivisto anche nella recentissima legge Minniti-Orlando, profondamente discriminatoria soprattutto perché prevede l’abolizione del secondo grado di giudizio per i richiedenti asilo che hanno fatto ricorso contro un diniego e l’estensione della rete dei centri di detenzione per i migranti irregolari, e quindi nel nostro territorio la riapertura come CPR dell’ ex caserma Andolfato a Santa Maria Capua Vetere. Crediamo invece che l’immigrazione debba essere affrontata non come un problema emergenziale da risolvere, ma come un fenomeno strutturale che ha bisogno di soluzioni a lungo termine. Ecco perché sabato marceremo anche per chiedere al Parlamento di approvare finalmente la riforma di legge sulla cittadinanza per “ius soli” e per la campagna “Ero Straniero. L’umanità che fa bene”, per chiedere alle istituzioni di avere il coraggio di superare la Bossi- Fini e mettere in campo misure più rispondenti alle esigenze di un Paese che negli ultimi 15 anni è profondamente cambiato e che senza gli immigrati non potrebbe garantire le nostre pensioni, le braccia che lavorano nella terra e negli allevamenti, la cura degli anziani e dei malati. Canali di ingresso regolari, regolarizzazione di chi vive, suo malgrado, una situazione di irregolarità, accoglienza diffusa, redistribuzione, permessi di soggiorno e politiche di inclusione. Questi sono gli strumenti per una nuova politica sull’immigrazione: inclusiva, che rispetta i diritti e la dignità delle persone, che guardi al futuro con la rotta della giustizia sociale.  Un’accoglienza dignitosa passa inevitabilmente attraverso i progetti SPRAR, come quello che stiamo realizzando insieme al Comune di Caserta, dove i richiedenti asilo sono parte attiva di un percorso di inclusione bilaterale, insieme ai cittadini casertani, impegnati in iniziative nei quartieri più popolari di Caserta, riqualificazione di spazi pubblici, laboratori gratuiti per bambini, il Piedibus, corsi di lingua inglese e francese. Un esempio nazionale in controtendenza, visto che sono ancora pochissimi i Comuni che presentano tali progetti lasciando l’accoglienza alla gestione emergenziale delle Prefetture e dei CAS dove i profughi, a causa dei ritardi da parte di Questure, Prefetture e Commissioni, sono “parcheggiati” anche per due anni e mezzo tre in hotel e centri improvvisati senza garanzie, diritti e dignità. Ecco perché sabato resteremo in piazza e chiederemo che il Governo istituisca subito canali di ingresso umanitari permettendo a chi scappa di raggiungere l’Italia e l’Europa senza rischiare la morte in mare o alle frontiere e avanzare la richiesta di protezione internazionale; La Commissione per il Riconoscimento della Protezione Internazionale di Caserta riconosca almeno la protezione umanitaria a tutti i profughi che riescono ad approdare in Italia; La Questura sia più veloce nel rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno ed in particolare per le domande di protezione internazionale; Contro lo sfruttamento lavorativo e la povertà, la Prefettura di Caserta si faccia carico di istituire un tavolo permanente tra Governo, Regione Campania e Comune per attuare sul territorio azioni di integrazione sociale ed economica attraverso corsi di formazione professionale retribuiti, corsi di lingua italiana, contributi ai trasporti e all’alloggio.

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