Sarà illustrata e discussa mercoledì, nella seduta della VII commissione Cultura della Camera dei Deputati, la interrogazione urgente presentata nelle scorse settimane dall’On. Camilla Sgambato e rivolta ai Ministri dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, e dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Padoan, per una rapida soluzione della problematica riguardante l’Archivio di Stato di Caserta e la possibilità di un suo trasferimento nei locali della Reggia di Caserta, così come proposto ben due anni fa dalla parlamentare del Pd. “Apprendo con soddisfazione e grande sorpresa le parole con cui il sottosegretario ai Beni Culturali Antimo Cesaro ha finalmente accolto la mia proposta, sollecitata dalla direttrice Grillo e fatta propria da un’associazione di intellettuali costituitasi ad hoc, nonché dall’intero Partito Democratico, di trasferire l’Archivio di Stato di Caserta presso i locali della Reggia. Per questo non mi lascia stupita la notizia che dopo due anni di duro lavoro con tutti i soggetti interessati, proprio per mercoledì 29 giugno sia stata calendarizzata l’interrogazione urgente con cui da molti mesi chiedevo che si intervenisse proprio in questa direzione. Sarebbe, tuttavia, auspicabile che in futuro tutte le istituzioni lavorassero in sinergia perché questo è il modo migliore per ottenere risultati concreti. In Parlamento e sul territorio stiamo svolgendo un grande lavoro. Sarebbe, inoltre, importante che il governo ne tenesse conto. È un peccato disperdere il patrimonio di iniziative realizzate con grande difficoltà per rendere più bello il nostro territorio, più efficiente la gestione e la tutela del patrimonio. Sono certa, dunque, che presto alle parole del sottosegretario seguiranno i fatti e mi rallegro che il grande lavoro svolto dal PD nei mesi passati abbia portato a questo grande risultato”, dichiara Sgambato. Qui di seguito, il testo integrale dell’interrogazione a risposta in commissione n. 5-08437, prima firmataria la deputata Sgambato, e presentato mercoledì 20 aprile 2016, seduta n. 610: “SGAMBATO, TARTAGLIONE, MALPEZZI, MANFREDI, FAMIGLIETTI, CAPOZZOLO e MANZI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell’economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che: l’archivio di Stato di Caserta ha sede dal 1972 nel capoluogo di provincia in un condominio per civili abitazioni, di cui occupa circa 3.000 metri quadrati tra seminterrato e pianoterra per depositi e primo piano per uffici con un costo di circa 200.000 euro annui; dal 3 luglio 1995 l’edificio storico della cosiddetta ex caserma Pollio, ubicato nell’emiciclo antistante alla reggia di Caserta, è stato destinato ad ospitare l’archivio di Stato di Caserta; i lavori di adeguamento dell’emiciclo vanvitelliano, non sono ancora iniziati; tra l’altro, oggi la caserma versa in una condizione di estremo degrado; è prevista una gara d’appalto per l’affidamento dei lavori di restauro e adeguamento funzionale, e il 24 marzo 2016 c’è stata la quarta seduta di gara; gli archivi di Stato sono articolazioni delle direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici (DRBCP), organi territoriali dipendenti dal punto di vista tecnico scientifico dalla direzione generale per gli archivi del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; ancora oggi l’archivio di Stato di Caserta continua a stare in una sede non idonea; più volte è stato annunciato, anche recentemente, da parte del Ministro Franceschini, l’impegno a verificare competenze e responsabilità di ogni istituzione coinvolta per evitare che trascorra invano altro tempo; il Ministro ha assicurato che dopo lo spostamento della scuola dell’Aeronautica militare e la razionalizzazione degli spazi della scuola superiore della pubblica amministrazione si è pronti ad investire milioni di euro per allestire questi spazi e altre risorse arriveranno –: dal piano strategico attrattori cultural se e in quali tempi si ritenga opportuno intervenire per il trasferimento dell’archivio presso i locali della reggia di Caserta attualmente disponibili, anche a seguito della riassegnazione degli spazi lasciati dall’Aeronautica militare, al fine di salvaguardare il patrimonio culturale del territorio.” (5-08437)