In oltre tre anni di attività consiliare, mai il gruppo di Speranza per Caserta era venuto meno al dovere fondamentale di ogni amministratore eletto: sedere tra i banchi, proporre, discutere, opporsi quando è giusto farlo. Siamo rimasti seduti anche parlando al vento, con di fronte sedie vuote, sguardi disattenti o menti impegnate in altro. A malincuore, però, abbiamo deciso di non prendere parte al Consiglio Comunale convocato per oggi 5 agosto e, per rispetto dei colleghi consiglieri e della cittadinanza che ci segue con attenzione, ci teniamo a spiegare bene i perché di questa assenza.
L’amministrazione Del Gaudio, partita con una maggioranza schiacciante di 22 consiglieri (più il Sindaco) ad 11, vive ormai da un tempo una situazione di precarietà e di sfaldamento che ha di fatto impantanato l’attività del Consiglio Comunale.
Dopo l’assise del 28 aprile, per due lunghi mesi non c’è stata alcuna convocazione, nonostante fossero tanti gli argomenti da trattare in giacenza da lungo tempo; prima le elezioni europee, poi il valzer dei maldipancia e dei passaggi di consiglieri da questo a quel gruppo consiliare, le dichiarazioni di indipendenza e tutto quel campionario di cattiva politica che probabilmente poco interessa ai cittadini, e sicuramente non porta vantaggi alla città. Poi si va a votare il bilancio consuntivo 2013, che passa con soli 14 voti a favore su 33 aventi diritto: in alcuni comuni, dove lo Statuto prevede che i bilanci debbano essere approvati con la maggioranza assoluta (50% più uno degli aventi diritto), non sarebbero bastati, e comunque sono numeri che per l’ennesima volta certificano che il Sindaco naviga, a vista, senza il consenso politicamente sufficiente a farlo. Ed infine, il Consiglio “sbraca” del tutto con due convocazioni successive andate in fumo per mancanza del numero legale, il 21 ed il 29 di luglio. In una città normale si chiuderebbe baracca, a Caserta invece si convoca una conferenza dei capigruppo per il giorno successivo, il 30, in cui ci viene proposto un Consiglio urgente per deliberare sulla “convenzione tra i comuni dell’ATO Caserta per l’esercizio in forma associata delle funzioni di organizzazione del servizio di gestione dei rifiuti”. Ma non solo! Il gruppo consiliare del PD presenta, ad horas, un ordine del giorno con cui si intende sollecitare l’assessore al ramo a ripensare il servizio di raccolta rifiuti, in termini di orari, turni e materiali raccolti. Questa proposta, con tutti d’accordo tranne il capogruppo di Speranza, ha una tale urgenza da scavalcare, con un balzo degno dell’indimenticato Bob Beamon, le venti ed oltre tra mozioni, ordini del giorno e proposte di deliberazione accumulate negli uffici della Presidenza del Consiglio!
Si conferma, ancora una volta, il peccato originale di questa città, che procede per spunti, scossoni ed improvvisazioni, senza riuscire a darsi una visione, una programmazione d’insieme di medio lungo termine sui grandi temi, che siano essi il ciclo dei rifiuti, la mobilità, le attività produttive o quant’altro. Ricordiamo, per l’ennesima volta, che Speranza per Caserta ha protocollato in data 9 dicembre 2013 (!!!) la Petizione Popolare “Verso Rifiuti Zero”, sottoscritta da oltre 700 cittadini casertani, e che ancora deve approdare in Consiglio Comunale per una discussione che possa auspicabilmente portare all’approvazione di un percorso complessivo, con obiettivi precisi e stringenti, di cui senz’altro anche la raccolta dei rifiuti urbani è un tassello importante. Così come aspettiamo dal 7 novembre 2013, data in cui il Consiglio approvò l’istituzione dei referendum comunali, che l’Amministrazione perfezioni l’iter nominando il Collegio dei Garanti, senza il quale nessun referendum potrebbe essere approvato e quindi svolto! L’elenco sarebbe lungo, e diventerebbe tedioso. Per tutto quanto raccontato, scusateci, ma oggi in Aula ci saremmo sentiti veramente a disagio.
I consiglieri di Speranza per Caserta
Francesco Apperti
Maria Valentino