C’era un piano, ordito dalla camorra, per eliminare Rosaria Capacchione. La rivelazione è del pentito Nunzio Perrella, uno dei primi boss a raccontare i fiumi di denaro ricavati dalle organizzazioni criminali attraverso la gestione illecita dei rifiuti, che ha raccontato come : «Nel 1989 volevano uccidere la giornalista Rosaria Capacchione. Erano in tanti a volerlo fare». «Questa dichiarazione lascia sgomenti – spiega Enrico Tresca, segretario del PD Caserta – Sia per la data di tale deliberazione, sia per il convincimento radicato che tutto ciò che è libera esposizione dei fatti criminali e delle loro conseguenze sociali vada arrestato a qualsiasi costo. La nostra solidarietà come circolo va dunque alla senatrice che ha accettato di fare di tale puntuale testimonianza una forma di dovere civile a servizio della collettività. E questo prima, molto prima, dell’impegno politico». «Lavoreremo – continua Tresca – affinché questa nettezza diventi la nostra nettezza come PD, nello svolgimento di un’azione politica libera da compromessi con tanti poteri che ancora oggi manifestano la loro presenza. Se tanto di positivo è accaduto in questi anni lo dobbiamo anche al coraggio insostituibile di chi, come Rosaria , ha portato in evidenza fatti e circostanze tali da consentire a tanti una scelta di campo, al fianco dei poteri dello Stato che hanno conseguito risultati rilevanti nella guerra alla camorra e contro i poteri criminali». «Adesso tocca a noi – conclude il segretario del PD Caserta – affermare un’idea alternativa di cittadinanza possibile, lavorando per lo sviluppo di questo territorio e facendo argine agli interessi criminali ancora presenti in fase di realizzazione di progetti e di iniziative concrete».

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