SAN FELICE A CANCELLO – In merito alla decadenza di Emilio Nuzzo dalle carica di sindaco, l’onorevole Pasquale De Lucia dichiara “Personalmente ero a conoscenza del procedimento penale a carico di Nuzzo perché ai tempi dell’accaduto fu posto in arresto ed io, in qualità di Presidente del Consiglio Provinciale dovetti sospenderlo dalle funzioni di consigliere provinciale; per tal motivo non ho condiviso ne supportato la sua candidatura a Sindaco espressa dal Partito in cui militavo allora; tuttavia per onestà intellettuale e per principio della leale competizione elettorale non mi sono appassionato ai risvolti della vicenda che, di certo avrei potuto, ma di fatto non ho strumentalizzato per le elezioni amministrative del 2011 a San Felice a Cancello.

Per esperienza personale posso comprendere lo stato d’animo dell’ uomo Emilio Nuzzo e in tal senso mi sentirei di esprimere solidarietà, ma le circostanze dell’ episodio e le conseguenti contingenze politico-istituzionali mi impongono un’analisi critica del misfatto. Per quanto appreso dalla Stampa, mi sento di soffermarmi su degli aspetti fondamentali che ritengo di inaudita irresponsabilità etica, sociale e politica del Sindaco Nuzzo, in quanto la condanna Penale del Tribunale risale al 2010 e la difesa del Nuzzo si costituisce sul procedimento di patteggiamento: ciò vuol dire che Nuzzo è consapevole di essere colpevole del reato di tentato omicidio, porto d’armi abusivo e quant’altro, rifugge da una condanna penale pesante avvalendosi del patteggiamento per riportarne una più lieve; nonostante tutto ha la coscienza di candidarsi a Sindaco sponsorizzandosi come emblema di trasparenza, legalità, valori democratici e cristiani; inoltre, pur sapendosi colpevole per quanto fiducioso nel ricorso posto in Cassazione che gli consente la candidatura nelle more del giudizio passato ingiudicato, si prende la responsabilità di mortificare San Felice a Cancello consegnandolo alle cronache quale territorio del sindaco sceriffo e infliggendovi ulteriore oltraggio di quanto già apportato dalla delinquenza e dalla camorra locale. Altro aspetto è l’incombenza del Partito UDC provinciale e nazionale che, per assecondare la volontà della famiglia Zinzi, ha avvallato la candidatura a Sindaco del Nuzzo, pur essendo a conoscenza di tali misfatti segnalati ufficialmente sia da me che dal coordinatore regionale, On. De Mita; non è comprensibile come interessi personali e guerre di correnti interne inducano un Partito alla sventatezza di farsi rappresentare da un individuo indiziato di gravi reati penali e sponsorizzarlo alla guida di una cittadinanza che nel 2012 rischia, con tali esempi, di ritornare concretamente al far west. Chi dice di rappresentare unicamente l’ interesse della collettività e chi vuole amministrare secondo tal fine sa che sul territorio bisogna promuovere ogni forma di evoluzione sociale e culturale oltre che infrastrutturale; non si può giustificare alcuna forma di arroganza e prevaricazione e ancor più tacere dinanzi alla concussione. Mi auguro che i Responsabili Politici di tutti i Partiti in Provincia di Caserta condividano quanto espresso e credo, pertanto, che l’UDC nel rispetto degli elettori debba prendere pubblicamente le distanze dall’ex sindaco Nuzzo”.

 

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