Il Partito Democratico di Cesa, dopo la fine anticipata dell’amministrazione guidata da Cesario Liguori, si prepara alle elezioni amministrative di primavera e lo fa rendendo pubblico un documento in cui vengono fissate una serie di priorità per il rilancio del paese.
Ecco il testo
Il nostro paese vive un momento di grande difficoltà, sia per quella che è la congiuntura nazionale sia per quelle che sono annose questioni locali. La conclusione anticipata della precedente consiliatura impone una riflessione, per quanto possibile, libera da preconcetti e condizionamenti legati alle appartenenze partitiche o alle simpatie/antipatie politiche e personali. Una riflessione che deve abbracciare il contesto sociale e culturale attuale e tenere conto delle sfide future e delle prospettive, degli errori commessi, dei problemi che ci trasciniamo da anni. Tutte le forze politiche sono chiamate, nell’interesse superiore del paese, ad affrontare con serietà questa fase di riflessione evitando il pericolo di non riuscire ad indicare una direzione ben precisa, un percorso di sviluppo, tutela del territorio, valorizzazione delle risorse locali, rinascita della cultura e dell’associazionismo, attenzione per le scuole, rispetto per le fasce deboli, rilancio del commercio. Il compito non è certo facile e siamo consapevoli delle difficoltà, ma proprio per questo si vuole e si deve lavorare per un progetto di paese dove il cittadino sia partecipe, l’amministrazione pubblica sia un partner affidabile per imprenditori che vogliono investire, la macchina comunale sia al servizio dei residenti. Si vuole e si deve proporre un progetto che rivitalizzi il contesto sociale grazie al fermento culturale e all’entusiasmo per fare in modo che, soprattutto i giovani, tornino ad interessarsi della cosa pubblica. La sfida è anche modificare il messaggio della politica locale: non più pessimismo, rassegnazione o apatia bensì fiducia, coraggio, speranza e innovazione. Consapevoli che “nessuno si salva da solo” vogliamo mettere a disposizione della comunità le nostre idee, le competenze e l’entusiasmo. Vogliamo aprire una fase di dialogo e discussione con tutte le forze politiche, le associazioni e i movimenti presenti sul territorio per verificare la possibilità di elaborare una piattaforma programmatica condivisa che ponga il bene comune alla base. Poiché pensiamo che “quando soffia il vento del cambiamento non bisogna costruire muri ma mulini a vento”, ci auguriamo che questo appello non cada nel vuoto e che trovi l’accoglienza più ampia possibile.