“Sulla questione dell’adesione all’Eiato (Ente Idrico dell’Ambito Territoriale Ottimale) è opportuno fare chiarezza, tenuto conto dei recenti interventi a mezzo stampa del Movimento 5 Stelle. Non si tratta di nessuna privatizzazione dell’acqua e la vicenda non ha nessuna relazione con il consorzio Idrico Terra di Lavoro”. Il sindaco del Comune di Cesa Enzo Guida interviene per chiarire i termini della questione. “Il dibattito sviluppatosi su questo punto, nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale è registrato sia in formato audio sia visibile in video sui siti internet. Chiunque avrà la pazienza di ascoltare la discussione si renderà conto facilmente di alcune cose. La prima è che il rappresentante del M5S in aula, nell’esporre le ragioni del voto contrario, indica argomenti diversi da quelli poi richiamati nella nota alla stampa. Inoltre nella relazione e nella replica ho avuto modo di chiarire i termini normativi della questione, alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato la illegittimità delle norme regionali, volute dal Governo Caldoro di Centro Destra, che introducevano una sostanziale privatizzazione dell’acqua. E’ stato precisato, anche, che la gestione associata del servizio idrico tramite Eiato è previsto da una norma nazionale e non dalla legge regionale”. “Dunque aderire all’Eiato è un preciso obbligo di legge e la mancata sottoscrizione della convenzione esponeva il comune alla nomina di un commissario ad acta, con conseguente aggravio di spese per l’ente”. La gestione associata del servizio idrico è prevista dal Testo Unico dell’Ambiente che, inizialmente, aveva previsto la definizione degli Ato, demandando, poi, alle Regioni il compito di definire la normativa di dettaglio, come ad esempio la perimetrazione degli ambiti. Nel 2014 la legge “Sblocca Italia” ha modificato la definizione passando dall’Ato all’Eiato. Dunque è la legge nazionale che impone l’adesione all’Eiato. La Regione Campania con il governo Caldoro, aveva deciso di affidare ad una struttura di missione la gestione del servizio idrico per 3 anni che, a sua volta, poteva affidare ad un privato l’acqua. “Il Pd di Cesa – ricorda il sindaco Guida – guidato dalla segretaria Antonietta De Michele, assieme ai consiglieri regionali nel mese di ottobre del 2014, affrontarono a livello cittadino la questione, segnalando l’anomalia di una legge regionale che voleva favorire solamente un gestore privato, in particolare la Gori”. “Il governo Renzi ebbe ad impugnare la legge regionale e la Corte Costituzionale ha impedito la privatizzazione, rimanendo invariata la struttura dell’Eiato e le norme nazionali”. Le norme nazionali stabiliscono: a) che gli enti locali partecipano obbligatoriamente all’ente di governo dell’ambito, individuato dalla competente regione per ciascun ambito territoriale ottimale, al quale e’ trasferito l’esercizio delle competenze ad essi spettanti in materia di gestione delle risorse idriche; b) che l’Eiato è composto e gestito dai sindaci; c) che qualora gli enti locali non aderiscano agli enti di governo dell’ambito entro il termine fissato dalle regioni, il Presidente della Regione esercita i poteri sostitutivi, ponendo le relative spese a carico dell’ente inadempiente. d) Che, in merito all’affidamento del servizio, l’ente di governo dell’ambito delibera la forma di gestione fra quelle previste dall’ordinamento europeo provvedendo, conseguentemente, all’affidamento del servizio nel rispetto della normativa nazionale in materia di organizzazione dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica. L’affidamento diretto puo’ avvenire a favore di società in possesso dei requisiti prescritti dall’ordinamento europeo per la gestione in house, partecipate esclusivamente e direttamente da enti locali compresi nell’ambito territoriale ottimale. “Descritto in maniera sintetica il quadro normativo – conclude il sindaco – e preso atto della sentenza della Corte Costituzionale, che c’entra l’adesione all’Eiato con la privatizzazione? E cosa c’entra il consorzio idrico “Terra di Lavoro?”.