PIEDIMONTE MATESE – “Stiamo facendo di tutto per mantenere gli attuali livelli occupazionali, anche e soprattutto del personale amministrativo prendendo decisioni molto delicate in questo momento di crisi acutissima e generale. Ognuno faccia bene la sua parte in questa vicenda, anche se comprendo bene il disagio che stanno vivendo ”.
Così il presidente della comunità montana del Matese Pepe commenta l’iniziativa messa in campo dai dipendenti che da stamattina sono in stato di agitazione a causa del mancato pagamento di 8 mensilità arretrate . Non sono mancate critiche alla dirigenza politica circa una “disparità di trattamento” rispetto ai baif (braccianti idraulico forestali) in merito all’ utilizzo di fondi vincolati quanto a destinazione.”Non è affatto vero. Le cose non stanno così. E’ necessario maggiore senso di responsabilità. Il personale amministrativo non è pagato da novembre mentre i baif non sono pagati da luglio. Quanto allo svincolo dei fondi parlano i documenti contabili e la matematica non è un’opinione. Dalla regione Campania abbiamo avuto sempre risorse inferiori a quanto richiesto .Da qui le enormi difficoltà a chiudere il cerchio come la mancata approvazione del bilancio di previsione del 2012 : su 1.500.000 euro per le spese correnti e non solo stipendi, che sono una parte di quelle somme stanziate, abbiamo avuto 1.250.000 euro per cui mancano 250.000 euro. Lo stesso è avvenuto nel 2011 : 1.870.000 fondi richiesti mentre concessi 1.360.000. Se sono stati pagati fino a novembre vuol dire che ci si è attivati assumendo decisioni in giunta e consiglio estremamente delicate ed impegnative. Quanto all’importo delle anticipazioni quelle per i baif sono di gran lunga maggiori perché la mensilità costa di più” dichiara Pepe che chiarisce anche la questione dei buoni mensa: “ per i baif sono elemento costitutivo della busta paga mentre per il personale amministrativo è extra”. Specifica anche rispeso alla cauda di un dipendente che andando in pensione ha richiesto per via giudiziaria il pagamento dei buoni mensa : non certo 2000 euro rispetto a 150 euro ma 250 su una somma richiesta di 70 euro”. Ancora ;” in questa fase così critica ho dovuto togliere i 30 euro di indennità di disagio .Quale disagio per lo svolgimento delle prestazioni” e ricorda la mancata accettazione di responsabilità dirigenziali a personale idoneo(posizione D) :”credo che occorre più senso di misura e responsabilità per salvare il salvabile” conclude Pepe.
Michele Martuscelli