“La provincia di Caserta così come altri territori della Campania hanno bisogno di tornare alla normalità con un ciclo dei rifiuti che davvero funzioni e un piano di bonifiche serio. Ma ad oggi non sappiamo ancora a quanto ammontano i fondi per le bonifiche”. Così il presidente della Commissione Ecomafie Alessandro Bratti nel corso dell’incontro con la stampa alla prefettura di Caserta che ha chiuso la tre giorni di missione nel Casertano; durante la conferenza c’è stata una polemica tutta politica tra la deputata del Pd Giovanna Palma e la senatrice del Movimento Cinque Stelle Paola Nugnes, accusata dalla prima di “lanciare accuse da campagna elettorale”. La parlamentare grillina aveva parlato di gravi responsabilità per le tante situazioni di emergenza note da tempo alla politica ma mai risolte, come la questione della maxi-discarica di Calvi Risorta, “venuta alla luce negli ultimi mesi ma di cui già si sapeva dal 1998”, o della discarica Marruzzella III di San Tammaro, che “ancora oggi raccoglie i rifiuti del Casertano ma che ad inizio 2016 verrà chiusa perché satura, con l’immondizia che finirà fuori regione con notevole esborso di soldi pubblici”. Nel mirino della Commissione anche la situazione dei 1000 dipendenti del Consorzio Unico di Bacino, “che non si sa quale futuro avranno”, e la gara d’appalto per la gestione dei depuratori regionali, che sconta ritardi anche per l’intervento dell’Anac di Cantone. “Bisogna stare attenti alle aziende cui vanno gli appalti – spiega Bratti – ma neanche rischiare di perdere 230 milioni di euro di fondi europei per lentezze burocratiche come ci ha segnalato il custode giudiziario Massarotti”. La Commissione ha anche censurato i sindaci per il mancato controllo del territorio sull’abbandono dei rifiuti che poi vengono dati alle fiamme. Infine sul piano regionale per le ecoballe, Bratti spiega che ad ottobre “ascolteremo il Governatore De Luca ma mi sembra che una parte possa essere smaltita negli impianti Stir, come potrebbe avvenire a Santa Maria Capua Vetere, altra parte andrà fuori, forse all’estero”.

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