CASERTA – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Enzo Guida, segretario del Pd di Cesa, sul possibile svolgimento del congresso provinciale del partito il prossimo 6 novembre. “Ritengo che sia sbagliato proporre che le elezioni per il nuovo segretario provinciale del Partito Democratico si tengano mercoledì 6 novembre. E’ questa una decisione fuori da ogni logica ma, dal punto di vista politico, contraria ad una idea di partito che vuole favorire la partecipazione. Decidere di chiamare i militati a votare, in un giorno infrasettimanale, dove in tanti lavorano ed hanno molteplici impegni, significa voler tenere lontano le persone dalla politica. Questo spirito, sotteso a tale decisione, è contrario ad una idea di partito aperto, quella stessa idea che Matteo Renzi ha proposto.

Se molti militanti, tra cui anche il sottoscritto, sosterranno apertamente la candidatura di Matteo Renzi il prossimo 8 dicembre quale candidato alla segretaria nazionale del Pd, dovrebbero sapere che è stato proprio il sindaco di Firenze a chiedere che fossero svolte primarie “aperte”. Ciò vuol dire che tutti, non solo i tesserati, potranno contribuire a scegliere il leader del Pd.

E’ una decisione che va nella direzione di un partito che cerca di avvicinarsi alle persone. In provincia di Caserta accade il contrario. Stesso chi si definisce “renziano”, propone di votare per il segretario provinciale in un giorno infrasettimanale, quando è risaputo che questo è un modo per tenere lontano le persone dalla vita politica e dai circoli.

Dunque credo che occorra mettersi d’accordo con se stessi, cioè se si intende sostenere Renzi lo si deve fare cercando di essere coerenti con la sua impostazione politica, dunque appare arduo sostenere che “non ci deve essere il doppio incarico”, quando proprio il sindaco di Firenze si candida anche ad essere segretario nazionale.

Così come è una contraddizione evidente voler votare per il congresso provinciale in un giorno che non consente la partecipazione ampia. Allora mi viene il dubbio che in molti si professano sostenitori di Renzi solo per una questione di “facciata”, non conoscendo nemmeno quale è la piattaforma politica che questi propone.

Concludo questo mio intervento, rilanciando l’idea già espressa da altri, secondo cui il congresso deve essere una occasione di confronto e di crescita. Non occorre avere paura della celebrazione del congresso se si parte dall’idea che il giorno dopo, vincitori e vinti, saranno parte dello stesso partito e lavoreranno insieme per lo stesso progetto”.

 

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