L’atteso confronto in consiglio comunale sul progetto di riqualificazione di piazza Crispi non c’è stato. La maggioranza, infatti, dopo aver preso atto che in aula erano presenti soltanto Bisceglia, Dello Vicario, Della Valle e Galluccio ha abbandonato l’aula facendo venir meno il numero legale e contestando l’assenza di altri esponenti delle opposizioni.
Più che l’assenza di consiglieri di minoranza, per la verità bisogna sottolineare quella di Paolo Santulli, Domenico Palmieri e Raffaele Marino. I primi due ormai ai ferri corti con Sagliocco per il mancato rimpasto di giunta dopo le dimissioni di ben tre assessori su sei. Il terzo dispiaciuto per la mancata intitolazione di una strada o una piazza ad esponenti dei Borbone.
All’ordine del giorno c’era la verifica della delibera di consiglio comunale numero 36 del luglio 2003. Un provvedimento avente ad oggetto la convenzione tra comune e Ctp per la riqualificazione dell’ex deposito dei bus di piazza Crispi. In quel provvedimento era prevista la realizzazione di un parcheggio interrato da 500 posti auto. Progetto poi cancellato dalla giunta Sagliocco che pochi mesi fa ha sbloccato il contenzioso con la Paca Srl non prevedendo il parcheggio interrato seppur la convenzione sia rimasta valida, come comunicato da Diana ai consiglieri.
“Oggi – spiega il democratico Villano – si è assistito all’ennesimo comportamento irresponsabile della maggioranza che approfitta di pochi minuti di ritardo di alcuni consiglieri di minoranza per evitare di dare risposte alla città. Hanno fatto l’appello alle 10 e dopo appena cinque minuti sono andati via facendo mancare il numero legale”.
“I consigli comunali – ribatte l’azzurro Mario Tozzi – hanno un costo e non posso essere convocati in maniera pretestuosa anche in considerazione del fatto che, nel caso specifico di oggi, della questione ex Ctp in piazza Crispi si è largamente discusso nel corso di un altro consiglio comunale su mozione del consigliere Imma Lama”.
“E’ stato soltanto un pretesto – commenta Michele Galluccio – per celare le difficoltà della maggioranza. Se due settimane fa ci fossimo comportati allo stesso modo oggi la città non avrebbe il piano di zona”.
ag
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